Per la borsa italiana, dunque, si ripropone la sollecitazione della parete superiore del canalone ascendente entro cui si è mossa ordinatamente negli ultimi dieci anni abbondanti: lo si scorge bene esaminando gli indici “total return”.
Le avvisaglie della vigilia non sono state disattese: una volta superata la fase più impegnativa della parte centrale di novembre, i listini azionari hanno ripreso a puntare verso l’alto. Trainati – gradita novità dell’ultima ora – dai settori dimensionali che finora erano risultati attardati: segnatamente, le medie e piccole capitalizzazioni, la cui sottoperformance giustamente alimentava qualche timore fra gli osservatori più attenti. I saldi conseguiti ieri a Piazza Affari dagli indici di categoria sono eloquenti; non meno della vitalità manifestata di recente dal Russell2000; di cui ci occupiamo dettagliatamente nel Rapporto Giornaliero di oggi.
Per la borsa italiana, dunque, si ripropone la sollecitazione della parete superiore del canalone ascendente entro cui si è mossa ordinatamente negli ultimi dieci anni abbondanti: lo si scorge bene esaminando gli indici “total return”. I casi sono due (tre, se contempliamo l’infausta ipotesi di una respinta definitiva): o, una volta raggiunto queste colonne d’Ercole, si avvia una pigra fase laterale, un ristagno destinato a durare parecchio tempo.
Oppure, bisogna contemplare la possibilità che l’All Share TR Index sfondi verso l’alto: alimentando una fase speculativa, esponenziale; certo alla lunga insostenibile, ma nell’immediato degna di essere assecondata operativamente. Staremo a vedere ma, evidentemente, la posizione più comoda è di chi in questo rally ha creduto in tempi non sospetti, posizionandosi al meglio mediante costruzione di un portafoglio. Il nostro, ad evidenza, propone nuovi inserimenti a cadenza quasi quotidiana...
A favore dell’ipotesi di un break verso l’alto, c’è la dinamica dell’indice che raggruppa i soci minori dell’Eurozona: le borse degli stati una volta definiti “PIIGS”. Da inizio 2018 in avanti il PIIGS ha sottoperformato l’Eurostoxx50; pur concedendosi di tanto in tanto qualche sussulto verso l’alto.
Da fine settembre in poi, però, il rapporto di forza relativa ha assunto una pendenza e una velocità tali, da far sospettare la volontà di sfondare verso l’alto, ponendo fine a oltre venti mesi di sottoperformance. Alla luce di quanto sta accadendo sul Russell 2000 rispetto allo S&P500, il sospetto è che la rottura sia imminente.
Gaetano Evangelista
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