Inizia il ciclo di aumenti dei tassi di interesse

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 17/12/2015 15:19

Finalmente abbiamo rimosso dal mercato questo elemento che da troppo tempo caratterizzava le discussioni e le previsioni: la Federal Reserve ha ufficializzato l'avvio di un ciclo di politica monetaria relativamente restrittiva. Che non si tratti di un episodio isolato, al di là delle dichiarazioni ufficiali, è testimoniato da due aspetti emersi ieri: 1) il persistente rialzo dei tassi di interesse sulla parte breve della curva dei rendimenti americana, con il T-Note biennale che offre ora una remunerazione che contempla l'1 prima della virgola: segno che l'incremento del Fed Funds rate non era del tutto incorporato dall'andamento del mercato; 2) la reazione nervosa dei mercati emergenti, con il CDS del Brasile che sale ulteriormente, incorporando una probabilità ora del 28% di default da parte del più grande stato latinoamericano. Non a caso ieri Fitch ha precisato che un ciclo di aumenti dei tassi pone una seria minaccia allo stato di salute delle economie emergenti.

Si discuterà in questi giorni circa l'entità e la durata di questo ciclo restrittivo. È vero che si parte da livelli molto bassi, ma è altresì vero che a) le condizioni finanziarie effettive risultavano già restrittive dalla vigilia, come abbiamo ripetutamente documentato nel passato; b) è altresì vero che abbiamo finora assistito all'espansione post-recessiva più debole dal Dopoguerra. Al fiume di dichiarazioni post aumento si è aggiunta quella di PIMCO - che ora annovera a libro paga l'ex governatore Ben Bernanke - che ha previsto il rialzo dei tassi più graduale della storia: insomma, è come se non ce ne accorgeremo. Staremo a vedere...

Dal punto di vista tecnico, lo S&P era atteso ad un minimo in occasione della seduta di lunedì, e così è stato. Secondo il Delta System, lo S&P dovrebbe far ora registrare "un" massimo in occasione del prossimo appuntamento del 23 dicembre. Al contempo, però, il setup basato sul VIX, di cui ci siamo occupati qualche giorno fa, suggerisce una contreta probabilità di ridimensionamento a distanza di due settimane. Ne dovrebbe risultare una tendenza contrastata, con una prospettiva soltanto remota di crescita lineare da qui fino a mercoledì prossimo: più probabilmente, ci attende un trading range, una volta smorzati gli entusiasmi delle ultime sedute.


Gaetano Evangelista
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