Gli investitori ricorderanno questi anni per sempre

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 16/04/2015 16:24

La borsa italiana prosegue la sua marcia trionfale, e raggiunge ieri il livello più elevato dal 3 ottobre 2008. Dall'inizio dell'anno il progresso supera il 27%; da luglio 2012 - meno di tre anni - considerando i dividendi, un investimento a Piazza Affari è più che raddoppiato di valore. Gli investitori ricorderanno questi anni per sempre.

Stridente la differenza rispetto ad un anno fa. Ad aprile 2014 si denunciava il massiccio ipercomprato, una insostenibile sopraperformance rispetto agli altri mercati, la formalizzazione di setup di inversione di tendenza e il raggiungimento di resistenze ostative. Nulla di simile si manifesta oggi: gli eccessi sono stati neutralizzati, non si scorgono setup in grado di impensierire il mercato, le resistenze sono state sbriciolate, e l'indice MIB si trova in una condizione di forza specularmente opposta. In rapporto allo S&P500 americano sovraperforma vistosamente dall'inizio dell'anno, mentre nei confronti dell'Eurostoxx50 denuncia paradossalmente un gap di performance che adesso è in via di riassorbimento. Nel mirino, ora, la resistenza a 24700 punti; casualmente coincidente con il massimo di fine 2009.

Si accennava alla borsa americana. Malgrado la zavorra macroeconomica - nuove delusioni sono provenute ieri dall'andamento della produzione industriale, in flessione da quattro mesi, e in stridente contrasto ora con l'andamento dell'omologo dato europeo - lo S&P si è riportato oltre i 2100 punti, e il Nasdaq sopra i 5000 punti. Ma ci sono alcuni indici attardati: Dow Trasportation e Dow Utility sono in vistosa divergenza. Una divergenza che secondo i teorici dell'analisi tecnica costituisce un campanello d'allarme da non ignorare. È proprio così? lo esaminiamo analiticamente nel Rapporto Giornaliero di oggi.


Gaetano Evangelista
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