Gli investitori guardano gli alberi, trascurando la foresta

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 13/11/2019 15:31

Curiosa la rottura sperimentata da alcuni giorni: il rapporto fra le quotazioni dell’indice MIB e quelle dell’oro (in euro) ha rotto verso l’alto, fuoriuscendo da un elegante canale inclinato verso il basso dall’inizio del 2018.

Qualche buontempone ieri è passato dalle parti di Palazzo Mezzanotte, rimuovendo la prima lettera "i" contenuta nell'indicazione toponomastica: così, Piazza Affari è diventata ora per tutti "Pazza Affari", a sottolineare l'eccezionalità di una crescita che quest'anno ha premiato tutti gli investitori. Quasi tutti: eccezion fatta per chi si è lasciato persuadere da argomentazioni esogene, che poco o nulla hanno a che spartire con la legge della domanda e dell'offerta.

A parte le battute, l’indice FTSE MIB sembra seriamente intenzionato a contabilizzare la sesta settimana positiva consecutiva. Un comportamento non del tutto sorprendente: venendo da superamento della barriera a 22 mila punti, era prevedibile che il mercato si sarebbe mosso a briglie sciolte. Sul piano formale, il superamento dell’ultimo diaframma a 23200 punti rende scontato il raggiungimento del massimo di maggio 2018. Ma quel picco è già stato superato, in termini “total return”. Sotto questa prospettiva, la borsa italiana ha accumulato quest’anno una performance superiore al 33%: un risultato tanto spettacolare quanto gratificante, per investitori, consulenti ed analisti.

Chi è rimasto attardato, non ha ponderato a sufficienza la rilevanza delle considerazioni strategiche emerse ad inizio anno: quando si è delineata una probabilità prossima al 100% di conseguire forti rialzi negli ultimi quattro mesi dell’anno – ne abbiamo parlato l’ultima volta in occasione del ToL Expo di Milano. Né si è soffermato a sufficienza sulla rilevanza strategica delle recenti rotture: quota 3600 punti di Eurostoxx, quota 12900 punti di DAX, per non citare i 3000 punti di S&P500 e appunto i 22000 punti di FTSE MIB; erano livelli il cui superamento garantiva un’estensione del rialzo. E così è stato. Barricarsi dietro l’eventualità di un consolidamento, di una pausa da ipercomprato, vuol dire osservare gli alberi perdendo di vista la foresta.
Tornando per un attimo a Piazza Affari, negli ultimi giorni un’altra rottura si segnala. Curiosa: il rapporto fra le quotazioni dell’indice MIB e quelle dell’oro (in euro) ha rotto verso l’alto, fuoriuscendo da un elegante canale inclinato verso il basso dall’inizio del 2018. Si direbbe perlomeno un ulteriore invito ad abbandonare le cautele.


Gaetano Evangelista
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