Ci risiamo: nuovo massimo storico a Wall Street

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 21/02/2025 12:12

Disattendendo una stagionalità tradizionalmente impegnativa, la borsa americana ignora i proclami di sventura e raggiunge una nuova vetta. Ma non si tratta di una riedizione del 2024. Le borse appaiono più mature, ed il rialzo si allarga a tutte le pieghe del listino.

Le minute dell’ultimo FOMC, rese note ieri, fanno emergere particolari significativi. Anzitutto il comitato rileva un rischio sbilanciato verso l’alto in termini di proiezioni inflazionistiche. Questo, in uno con la percezione ad ampia maggioranza di una incertezza collegata verosimilmente alle nuove politiche commerciali degli Stati Uniti, raccomanda al braccio esecutivo della Federal Reserve un «approccio cauto» nella politica monetaria.
In altre parole, si rafforza la sensazione di una pausa nel processo di taglio dei tassi, a tempo indeterminato. Il mercato a termine prezza soltanto un 50% di probabilità di nuova limatura alla fine di giugno, ed un nuovo taglio non prima di settembre. I giochi sembrerebbero fatti, tanto più che il FOMC rileva ora l’opportunità di sospendere o rallentare lo smantellamento degli attivi della banca centrale americana, nel timore di non pregiudicare la liquidità del mercato monetario.

Il mercato azionario ha trovato conforto da questa ritrovata saggezza. Lo S&P500 ieri è salito ad un nuovo massimo storico: (soltanto) il terzo, nel 2025. Con questo spunto, il bull market ciclico inaugurato ad ottobre 2022 raggiunge ora il 28esimo mese di anzianità: meno della metà rispetto alla durata media (61 mesi) e mediana (55 mesi) delle esperienze storiche.
Rispetto ai due anni passati, però, si scorge un mercato più maturo. Intanto ben quattro fra le Mag7 sono in calo dall’inizio dell’anno, e soltanto una (Meta) sale in modo vistoso. Nvidia non è più la trascinatrice. Inoltre ben 7 dei primi dieci contributori alla performance di Wall Street, sono società non riconducibili ai ben noti colossi tecnologici che hanno dominato in passato.
Non a caso, ora ben il 48% delle società del paniere dello S&P, quest’anno batte l’indice. Una coralità che naturalmente passerà perlopiù inosservata, al contrario di quanto occorso a parti rovesciate l’anno passato.

A proposito di passato, i nuovi record a Wall Street mortificano gli indecisi, puniscono la cautela sperimentata negli ultimi dodici mesi dagli investitori (https://tinyurl.com/AGEit192) e soprattutto rendono giustizia ai trader sfortunati che hanno comprato, cinque anni fa, sul massimo storico fatto registrare prima del crollo da CoViD (-34% in 23 sedute: la perdita peggiore nella storia su questo arco di tempo). Anche tenuto conto di tale collasso, a ieri la performance media ha raggiunto l’81%, in cinque anni, per un saldo medio annualizzato del +14.4% in termini total return.
Il Rapporto Giornaliero di oggi si sofferma sull’andamento che è lecito prefigurare per i prossimi mesi per Wall Street, sulla base della casistica storica (23 precedenti dal 1950) ed in questo secolo (6 episodi dal 2000); di nuovi massimi assoluti nel mese corrente. Una proiezione piuttosto interessante...

Gaetano Evangelista - https://www.ageitalia.net/

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