I mercati azionari statunitensi hanno chiuso in netto calo, dopo che il presidente Donald Trump ha confermato l'imposizione di nuovi pesanti dazi sulle importazioni dalla Cina. Inizialmente, Wall Street aveva registrato un rialzo vicino al 5%, ma l'ottimismo si è rapidamente esaurito, portando l'indice S&P 500 a perdere l'1,6% e a chiudere sotto i 5000 punti per la prima volta in un anno. Anche il Nasdaq è sceso di oltre il 2%. Parallelamente, i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi a lungo termine sono aumentati, complicando gli sforzi dell'amministrazione Trump per mantenere i tassi d'interesse più bassi.
Sapete qual è la vera notizia qui? Che Trump ha scoperto di non essere il nuovo Messia del mercato. Con tutta l'arroganza e la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli, ha piazzato dazi sulla Cina come se non ci fosse un domani, pensando che il mercato avrebbe applaudito. E invece, il mercato gli ha fatto una bella pernacchia. “Oh, guarda, il Nasdaq è crollato del 2%! Che sorpresa, eh?” Come se un uomo con il suo ego avesse mai visto un grafico che non fosse una proiezione della sua magnificenza. Ma la verità è che Trump non può controllare il mercato più di quanto possa controllare l'umidità nei suoi capelli.
E parliamo degli investitori, quei poveri diavoli che si sono svegliati e hanno visto i loro sogni di guadagni evaporare più velocemente di un gelato lasciato sotto il sole. Avete mai visto un branco di pecore correre in cerchio quando pensano di aver visto il lupo? Ecco, stessa identica cosa. Perché, diciamocelo, se credete ancora che Wall Street sia un posto dove la logica e la ragione governano sovrane, allora ho un ponte da vendervi.
Non dimentichiamo il nostro amico Scott Bessent, il Segretario del Tesoro, che sta cercando di far abbassare i rendimenti dei titoli a 10 anni come un tizio che cerca di fare il limbo sotto un palo troppo alto. La sua strategia? Sperare che la realtà si pieghi alla volontà del suo padrone arancione. Peccato che il mercato non sia Disney World, dove i desideri diventano realtà. La sua missione di abbassare i rendimenti mentre i dazi spingono l'inflazione è un po' come cercare di domare un toro impazzito con un sacchetto di popcorn.
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I dazi sono come quei compromessi a cui non vuoi mai arrivare. La Cina ha deciso di rispondere con la stessa moneta, e il risultato? Una specie di guerra dei poveri, dove nessuno vince davvero e tutti finiscono per pagare. La Cina ha persino lasciato il suo yuan cadere come un sasso nell'acqua, pensando che questo avrebbe funzionato come una sorta di magia nera economica. Ma indovinate? Non è Harry Potter, ragazzi.
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La prossima volta che sentite parlare di dazi e guerre commerciali, fate un bel respiro profondo e ricordatevi che l'arte di fare soldi non è per i deboli di cuore. E se pensate di poter vivere di trading durante questi momenti, meglio che abbiate un giubbotto salvagente pronto, perché quando la barca comincia ad affondare, sarete i primi a dover nuotare. Magari, invece di scommettere sul mercato, scommettete su un bel corso di yoga: almeno avrete un modo di rilassarvi mentre tutto va a rotoli.
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