Il presidente Trump ha annunciato l'imposizione di dazi del 25% su automobili e camion leggeri non prodotti negli Stati Uniti, oltre a specifici componenti auto. Questa misura, che entrerà in vigore il 2 aprile, mira a stimolare la crescita economica secondo quanto dichiarato da Trump. Tuttavia, le principali case automobilistiche statunitensi, come Ford, GM e Stellantis, esprimono preoccupazione per l'impatto sui costi di produzione, dato che operano anche in Canada, Messico e Cina. Anche le azioni di compagnie automobilistiche europee, come BMW e Mercedes-Benz, hanno subito cali. Gli analisti prevedono un aumento dei prezzi delle auto tra i 3.000 e i 12.000 dollari.
Ancora Trump e i suoi dazi: è come se avesse scoperto la bacchetta magica della politica economica! L’unico problema è che al posto di un mago abbiamo un uomo d’affari con manie di grandezza. Che cosa ci aspettavamo? Un genio della lampada? Macché, siamo rimasti con un venditore di fumo che gioca a Monopoli con l’economia mondiale. Ha deciso di imporre un 25% di tasse sulle auto straniere, e voi pensate che sia una mossa intelligente? Mentre i suoi cittadini stavano sognando di cambiare la vostra vecchia Ford con un’Audi, lui ha servito un bel piatto di tariffe bollenti. Sapete, quelle cosette che trasformano le illusioni automobilistiche in fantasie proibite.
Queste tariffe sono spacciate come 'Liberation Day'. Ma di chi è questa liberazione? Dei produttori americani che costruiscono in Messico e Cina? Forse Trump non ha capito bene cosa vuol dire globale. Ma ehi, perché fermarsi davanti ai dettagli quando puoi fare il gradasso con una penna in mano? E non dimentichiamo che i costi non si limitano alle auto finite, ma anche ai pezzi di ricambio. Insomma, una piccola tassa qua, una là, e la vostra auto nuova costa quanto un mutuo. Non è fantastico?
Ma il nostro caro Donnie pensa che questo spronerà una crescita senza precedenti. Certo, la crescita dei prezzi, delle lamentele e del malcontento. E, come ciliegina sulla torta, il mercato azionario ha risposto con un sonoro 'vaffanculo', come i titoli di GM, Ford, e Tesla che hanno preso una bella bastonata. Forse qualcuno dovrebbe spiegare al presidente che le leggi economiche non spariscono solo perché lui decide di ignorarle.
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Sapete che queste mosse economiche, spesso spacciate come atti di puro nazionalismo, servono principalmente a fare un po' di scena? È un po' come quando il sindaco inaugura una rotonda gridando al miracolo. La differenza è che qui ci sono miliardi di dollari in ballo e un'economia che potrebbe finire a rotoli. Ma dai, chi se ne frega, finché ci sono i fuochi d'artificio!
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Tenetevi stretti i vostri catorci, perché con questi dazi potreste dover scegliere tra l'abbonamento Netflix e una nuova auto. E se proprio dovete acquistare, magari optate per una bella bicicletta: vi farà bene alla salute e risparmierete sui costi di manutenzione. E nel frattempo, preparate i popcorn: lo spettacolo di questo circo economico è appena iniziato.
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