La Cina ha risposto all'aumento dei dazi imposto dal presidente Trump, elevando le proprie tariffe sulle importazioni di beni statunitensi al 125% rispetto all'84% precedente. Queste contromisure entreranno in vigore sabato, intensificando ulteriormente la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina che ha già influenzato negativamente i mercati azionari americani. Nonostante Trump abbia implementato una pausa di 90 giorni sui pesanti dazi del Liberation Day, la Casa Bianca ha chiarito che le tariffe statunitensi sulle importazioni cinesi sono ora almeno al 145%. Trump e il suo gabinetto hanno cercato di rassicurare gli investitori, mentre il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha espresso fiducia nella possibilità di negoziare nuovi accordi commerciali.
La Cina ha deciso di rispondere ai dazi imposti da Trump con un bel calcio nelle palle. “Aumentiamo le tasse sui beni americani dal 84% al 125%”, ecco il messaggio sottinteso. Questi giochini da fiera del mercato hanno ovviamente scatenato un bel casino nei mercati USA. Gli investitori? Tremano come foglie al vento, mentre Trump gioca al piccolo dittatore con la sua pausa di 90 giorni dalle tariffe da capogiro. E l'Unione Europea, come un compagno di sbronze, ha deciso di fare lo stesso, perché non c’è niente di meglio che complicare ulteriormente le cose.
La Casa Bianca continua a lanciare dati come se fossero coriandoli a Carnevale: gli USA affermano che i dazi sulle importazioni cinesi sono almeno al 145%, mica il 125% che Trump aveva sparato. Ma non temete, lui e la sua allegra combriccola ci rassicurano che tutto andrà bene. Certo, come no, quando mai un politico non ha mantenuto le promesse? Il Segretario del Tesoro Scott Bessent ci promette un futuro di “grande certezza”. Come no, la stessa certezza che si ha quando si gioca a poker con una mano di soli due di picche.
Nel frattempo, la base del 10% di dazi sugli import negli USA, attiva dal 5 aprile, se ne sta lì come un cane sul divano. E l’accordo commerciale dorato tra USA, Messico e Canada? Oh, certo, continua a esentare dalle tasse i beni conformi, mentre per gli altri c’è un bel 25% di tariffa, tranne per l'energia e il potassio che se la cavano con un 10%. L’ipocrisia regna sovrana mentre il mondo intero cerca di digerire questi bei pasticci.
✅
Se volete un consiglio su come navigare in questo mare di follia economica, ecco qui: compratevi una bella poltrona e un pacco di popcorn, perché il teatro dell'assurdo è appena iniziato e non sembra destinato a finire presto. Intanto, tenete stretto il portafoglio, perché i saldi sui dazi non sembrano proprio dietro l’angolo.
Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento.
Leggi il Disclaimer »