Volatilità dei mercati: cosa significa
Negli ultimi due anni abbiamo spesso sentito parlare di volatilità dei mercati.
Ci siamo talmente assuefatti all’ascolto di questi termini che forse, dando tutto per scontato, nemmeno ci siamo soffermati a vagliarne per bene significato ed implicazioni.
Quando si parla di volatilità, ci si riferisce ad una situazione instabile dei mercati (in particolare quelli azionari, ma non solo) che sono soggetti ad oscillazioni in un senso o nell’altro, anche repentine.
In tali casi, quindi, è un po’ come trovarsi in alto mare, in balia delle onde e dover cercare di governare la nave per condurla verso un porto sicuro.
Il cammino è piuttosto periglioso e pregno di ostacoli.
Siamo abituati ad etichettare tutte le parole, spesso avvalendoci di preconcetti e di pregiudizi dettati da mille motivi.
Ecco che quindi, quando si parla di volatilità, siamo immediatamente pronti a conferire al termine un significato negativo.
Deve essere così per forza?
Volatilità: non per forza un concetto negativo
In realtà, l’accezione del termine può avere sia valenza positiva che negativa: dipende dal punto di vista con cui si osservano le cose e dalla propensione nostra interna ad attribuire significati scevri da pregiudizi e preclusioni.
Certo, quando vediamo gli indici di borsa e i corsi azionari subire oscillazioni anche piuttosto repentine, siamo portati ad inquadrare l’evento alla voce negatività o minaccia.
Molto difficilmente, la nostra mente ci fa vedere questa come una opportunità.
Cioè: le azioni vanno su e giù (più giù che su, a dire il vero) e si dovrebbe intravedere qualcosa di positivo in questo fatto?
Se ci sforziamo di ampliare il nostro pensiero e l’arco temporale delle nostre riflessioni, possiamo appurare come, da sempre, nel lungo periodo le borse abbiano portato in dote rendimenti positivi.
Quindi, se stiamo attraversando una fase altamente volatile, possiamo pensare che potremmo sfruttarla per consolidare posizioni oppure acquistare azioni il cui prezzo, grazie appunto alla estrema volatilità, risulta essere inferiore e probabilmente sottovalutato.
Volatilità: qualche accorgimento
Come comportarsi quindi in periodi di volatilità elevata per cercare di sfruttare la cosa a nostro vantaggio?
Innanzitutto, è essenziale fare una ricognizione del proprio portafoglio in modo da valutare che continui ad essere coerente con obiettivi temporali e profilo di rischio.
Questo è il primo passo da compiere.
In seconda analisi, è bene verificare se la diversificazione posta in atto sia sufficiente o necessiti di ulteriori e possibili implementazioni.
Ad esempio, si può sfruttare la volatilità attivando un piano d’accumulo azionario che permetta, nel tempo, di beneficiare delle oscillazioni dei prezzi dei titoli quotati sulle varie borse mondiali.
Da un punto di vista psicologico, l’aspetto principale è quello di non farsi prendere dal panico e non fuggire (come fanno molte persone).
Certo, non fuggire, a meno che non si abbia completamente toppato la pianificazione iniziale e quindi, uscire da certi mercati diventa necessario anche se doloroso.
In assenza di errori primordiali, mantenere i nervi saldi garantisce almeno il 50% dei risultati positivi che si andranno ad ottenere negli anni successivi.