Anche nel 2024 le pensioni avranno la propria rivalutazione. Sempre per ridurre gli effetti dell'inflazione il Governo ha stabilito un aumento delle pensioni provvisorio con quota al 5,4%.
Ma non sar uguale per tutti.
Come accaduto l'anno precedente, non tutti godranno della stessa perequazione, visto che il Governo ha deciso di proporzionarla a seconda delle fasce di reddito.
Eppure, anche guardando questa simulazione sugli assegni previdenziali e il loro aumento dal 2024, la perdita non risulta cos importante.
Tranne ovviamente in alcuni casi.
Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento a Radio UCI APS.
Quanto sar l'aumento delle pensioni nel 2024
Con l?indicizzazione Istat confermata in via definitiva all?8,1% per le pensioni del 2023, quest'anno i pensionati si ritroveranno un aumento del 5,4%.
E nemmeno in via definitiva in questo caso, visto che bisogner aspettare un anno, ovvero novembre 2024, quando l?indice definitivo sar stabilito.
Per ora i pensionati si ritroveranno quindi con pi di 5 punti percentuali in tasca, un aumento pi contenuto rispetto all'anno prima non solo per questioni dovute all'inflazione (il calo degli ultimi mesi ha inciso abbastanza sul calcolo), ma anche per le disposizioni governative.
Perch non si potr fare il semplice calcolo "5,4 euro in pi ogni 100 euro di pensione".
Non funziona cos. vero che da gennaio 2024 i pensionati e le pensionate italiane devono accontentarsi dei provvisori 5,4 punti di aumento, ma in rapporto al proprio reddito.
Ci sono infatti delle percentuali diverse a seconda di quanto sia alto il proprio assegno previdenziale, in linea con le regole della legge di bilancio.
A essere "penalizzati" da questo calcolo sono infatti coloro che hanno un assegno sopra un certo limite, calcolato per numero di volte superiore al trattamento minimo previdenziale.
Rivalutazione pensioni 2024, tutti gli aumenti per fascia
Per comprendere meglio gli aumenti, vogliamo proporre una simulazione inerente a ogni tipo di assegno in rapporto al numero di volte sopra la minima INPS.
Ricordiamo che la minima per il 2024 stabilita su 598,61 euro al mese lordi.
Fino a 4 volte la minima, la rivalutazione piena, quindi l'aumento effettivamente del 5,4%.
Se si ha una pensione lorda di 700 euro, si otterr 737,80 euro (713 euro se netta).
E cos se si ha una da 1.000 euro, si passa a 1054 euro (936,21 euro se netta), e a 1.500 euro si ottiene fino a 1581 euro (1308 euro se netta).
Con una da 2.100 euro lordi si arriva a un massimo di 2.213,40 euro (1752 euro se netta), ma oltre questa cifra la musica cambia.
Se si ha una pensione da 2800 euro, la rivalutazione scender al 53% del 5,4%.
Si avr cos non 2951, bens 2928 euro circa (non 2.213, ma 2.191,20 euro netti).
E cos anche con una da 4.000 euro, la cui rivalutazione scender al 47% del 5,4%. Invece di 4.216 euro, avr 4.101,52 euro (non 3.162 euro, bens 2.904 euro se netta).
Per ultima, se si ha una pensione da 6.500 euro, nel 2024 la sua rivalutazione scender al 22% del 5,4%.
Invece di 6.851 euro, avr 6.577 euro (non 5.138 euro, bens 4.932 euro se netti).
Quando ci sar il prossimo aumento delle pensioni
Il prossimo aumento dovrebbe scattare nel corso dei prossimi mesi.
Se segue quanto previsto quest'anno per la perequazione del 2023, a fine del prossimo anno scatteranno gli eventuali conguagli per calibrare definitivamente gli aumenti.
Per il momento, con l'approdo del decreto ministeriale nella Gazzetta ufficiale del 29 novembre 2023, l'adeguamento all?inflazione sar pari a +5,4% per gli assegni pensionistici.
Nota particolare per quest'anno che nell?articolo 29 del DDL bilancio riscrive al comma 2 il sistema di rivalutazione delle pensioni per l?anno 2024, modificando l?ultimo scaglione con l?aliquota che passa dal 32% attuale al 22%, quindi solo per le pensioni che superano di 10 volte l?importo del trattamento minimo dell?Inps.
Se nella prossima perequazione dovrebbero esserci ulteriori modifiche, al momento non dato saperlo.
Per il fatto di ridurre quest'aliquota significa voler bilanciare le uscite previdenziali per la perequazione in favore dei redditi pi bassi, e meno per quelli pi alti.