Quota 41, dal 2027 cambia tutto: in arrivo nuovi requisiti per i lavoratori

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 11/04/2025 10:15

Quota 41, dal 2027 cambia tutto: in arrivo nuovi requisiti per i lavoratori

Andare in pensione con Quota 41 sarà sempre più complicato nei prossimi anni.

In particolare, a partire dal 2027 Quota 41 subirà modifiche importanti per quanto riguarda i suoi requisiti d'accesso, che, stando alle ultime proiezioni, diventeranno ancora più stringenti.

Vediamo nel dettaglio cosa cambierà e quali saranno i nuovi paletti da rispettare.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di PENSIONI SEMPLICI.

Quota 41, dal 2027 cambia tutto: in arrivo nuovi requisiti per i lavoratori

A causa dell'aumento della speranza di vita confermato recentemente dall'ISTAT, dal 2027 sarà necessario attendere qualche mese in più per ritirarsi dal lavoro.

Infatti, con il meccanismo di adeguamento all?aspettativa di vita, ad ogni nuovo aumento sensibile di questo parametro scatta in maniera automatica l'innalzamento sia dell?età pensionabile che dei requisiti contributivi.

Lo abbiamo visto con la Pensione di Vecchiaia e con quella Anticipata. Per la prima, l?età pensionabile salirà a 67 anni e 3 mesi, mentre per la seconda saranno necessari 43 anni e un mese di contributi (42 anni e un mese nel caso delle lavoratrici).

Destino analogo anche per Quota 41, che dal 2027 toccherà chiamarla Quota 41,3, ovvero 41 anni e 3 mesi di contribuzione: questo sarà il nuovo requisito per andare in pensione prima.

Un bello smacco per tutti i lavoratori che volevano sfruttare Quota 41 negli anni successivi, e che ora rischiano di dover continuare a lavorare per poter soddisfare il nuovo requisito.

Quota 41, tutti gli altri requisiti per andare in pensione prima

Oltre alla soglia minima dei contributi, ci sono altri requisiti fondamentali da soddisfare per poter accedere a Quota 41.

Il primo è l?aver maturato almeno 12 mesi di contribuzione effettiva prima del compimento del diciannovesimo anno d?età.

A questo si aggiunge l'aver versato almeno un contributo settimanale entro il 31 dicembre 1995.

Ma non è tutto. Per aderire a Quota 41, bisogna appartenere a determinate categorie di lavoratori "meritevoli di tutela", come disoccupati, invalidi civili, caregiver o lavoratori di mansioni gravose e usuranti.

Nel caso dei disoccupati, è obbligatorio aver cessato la fruizione della NASPI da almeno tre mesi. Per quanto riguarda invece gli invalidi, la percentuale di invalidità deve essere pari o superiore al 74%.

I caregiver, invece, devono assistere al momento della richiesta e da almeno sei mesi un proprio congiunto (coniuge, parente di primo grado convivente con handicap ecc.).

Infine, i lavoratori di mansioni gravose e usuranti devono aver svolto tali mansioni per almeno sette anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, o per almeno sei anni negli ultimi sette anni di attività lavorativa. La lista completa delle mansioni è disponibile sul sito ufficiale dell'INPS.

Quota 41, come richiederla nei prossimi anni

Ogni anno, l?INPS consente l?accesso a Quota 41 solo a chi presenta la domanda di riconoscimento del beneficio entro il 1 marzo.

Chi presenta la richiesta dopo quella data ma entro il 30 novembre verrà preso in considerazione solo in caso di disponibilità di risorse economiche.

Anche nei prossimi anni, non sarà possibile richiedere Quota 41 se si percepiscono redditi da lavoro subordinato o autonomo, sia in Italia che all?estero. Come nel caso dell'Ape Sociale, Quota 41 non è cumulabile con tali redditi.

Secondo quanto riportato da Money.it, Quota 41 resterà teoricamente in vigore finché sarà possibile far valere almeno un contributo settimanale prima del 1996.

Questo significa che, salvo modifiche, l'accesso a Quota 41 sarà possibile fino al 2037, anno in cui tutti i 41 (e passa) anni di contributi verranno conteggiati nel regime contributivo.

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