Gli indici di Borsa globali hanno visto ieri un incremento, grazie ai dati incoraggianti sull'inflazione da US e Regno Unito. L'inflazione britannica è stata del 4,6% a ottobre, sotto le attese del 4,8% e in calo rispetto al 6,7% di settembre. Questi dati rafforzano la previsione di un prossimo termine del ciclo restrittivo anche per la Bank of England.
L'attenzione si è poi concentrata sulle nuove previsioni economiche della Commissione Europea. Secondo l'istituzione, la crescita dell'economia dell'Eurozona sarà più lenta quest'anno, ma si eviterà una recessione tecnica.
La previsione di crescita per il 2023 è stata ridotta allo 0,6%, rispetto allo 0,8% di settembre. Si prevede un recupero della crescita già negli ultimi tre mesi del 2023, con un aumento del PIL dello 0,2% dopo la contrazione dello 0,1% nel terzo trimestre. Nel 2024, la crescita complessiva dovrebbe essere dell'1,2%, salendo all'1,6% nel 2025.
L'inflazione dovrebbe scendere al 3,2% nel 2024, dal 5,6% del 2023, e ulteriormente al 2,2% nel 2025. Si stanno seguenti sviluppi nelle relazioni USA-Cina dopo l'incontro tra Joe Biden e Xi Jinping.
Ora gli operatori si concentrano su dati macroeconomici USA e su vari interventi delle banche centrali. Si attendono informazioni sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, sull'indice manifatturiero della Fed di Philadelphia e di Kansas City, sulla produzione industriale e sull'indice NAHB.
Si presterà attenzione agli interventi di numerose figure delle banche centrali, tra cui Lagarde, de Guindos, Knot, de Cos (BCE), Williams, Waller, Barr, Cook (Federal Reserve).