Presso il Senato della Repubblica sbarca un disegno di legge che potrebbe rappresentare una svolta per i lavoratori del comparto scuola, in particolare per chi sogna il pensionamento anticipato.
Per questi lavoratori si sta valutando l'introduzione di un riscatto della laurea molto più economico e agevolato rispetto a quanto previsto con le soluzioni odierne.
Ma vediamo nei dettagli questa proposta, e a quanto potrebbe ammontare l'effettivo costo del riscatto se questo disegno di legge dovesse venire approvato.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Ciao Elsa - TFR e pensioni spiegati facili.
Pensioni, riscatto della laurea più agevolato per i lavoratori: la proposta
Riscatto della laurea agevolato per insegnanti, ricercatori e personale ausiliario delle scuole: questa è in pratica la misura al centro dell'ultimo disegno di legge approdato in Senato.
Per chi non lo sapesse, il riscatto della laurea è un istituto che "permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi", come precisa l'INPS sul sito ufficiale. In sostanza, versando un importo fisso o a rate, si può convertire l'intero periodo universitario in anni contributivi.
Nel caso dei lavoratori del comparto scuola, il costo sarebbe ridotto a 900 euro per ogni anno universitario da riscattare.
Grazie a questa soluzione, i lavoratori del comparto scuola potrebbero riscattare gli anni universitari pagando solo un quinto (o addirittura un decimo) di quanto richiesto attualmente con il riscatto ordinario e con quello "agevolato".

Pensioni, quanto si risparmierebbe rispetto al riscatto della laurea ordinario
Per comprendere meglio l'effettivo risparmio che si otterrebbe con questa soluzione (ovviamente se dovesse diventare realtà), facciamo un semplice confronto con le altre due opzioni di riscatto disponibili oggi.
La prima è quella del riscatto ordinario, che prevede il pagamento di un importo calcolato in base a diversi parametri, tra cui la gestione previdenziale di riferimento e il periodo in cui si è conseguita la laurea.
Se il titolo di studio è stato ottenuto prima del 1996, il costo del riscatto è determinato con il metodo della riserva matematica, che tiene conto di fattori come l'età e i contributi versati.
Se invece la laurea è successiva al 1996, si adopera il metodo contributivo, con applicazione dell'aliquota previdenziale della gestione previdenziale di iscrizione, moltiplicata per la retribuzione goduta nei 12 mesi precedenti la richiesta di riscatto.
Facciamo un esempio pratico: un lavoratore iscritto al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, con una retribuzione lorda annua di 30.000 euro, decide di riscattare quattro anni di laurea.
A conti fatti, il costo del riscatto si aggirerebbe intorno ai 40.000 euro, ossia 10.000 euro per ogni anno: una quota decisamente onerosa, anche pagandola a rate.
Con la proposta invece il costo sarebbe di soli 900 euro all'anno, il che permetterebbe al lavoratore di risparmiare più di 9.000 euro.
Pensioni, quanto si risparmierebbe rispetto al riscatto della laurea agevolato
Diverso è il caso del riscatto della laurea agevolato, previsto solo per i laureati dopo il 1996.
In questo caso, l'onere è calcolato sul minimale della Cassa degli artigiani e commercianti "vigente nell?anno di presentazione della domanda e in base all?aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti", si legge sul sito dell'INPS.
Poiché per il 2025 il reddito minimo annuo da considerare ai fini del calcolo è pari a 18.555 euro e l'aliquota applicabile è del 33%, il costo per riscattare ogni anno con la formula agevolata è di ben oltre i 6.000 euro.
Con il nuovo disegno di legge, il risparmio sarebbe invece di 5.100 euro per anno.
Resta da vedere se la proposta legislativa avrà un seguito nei prossimi giorni, e se potrà trovare spazio nel quadro della sostenibilità previdenziale nazionale.