I rendimenti dei titoli di stato in eurozona continuano a diminuire dopo la flessione di ieri. Il rendimento decennale del BTP si attesta al 4,62%, il minimo dal 25 settembre, mentre il rendimento del Bund si situa al 2,69%, il minimo dal 22 settembre. Anche negli Stati Uniti, i rendimenti dei titoli di stato sono in calo, con il T-Note decennale al 4,54%, il minimo dal 29 settembre. Il T-Bond trentennale oscilla intorno al 4,69%, il minimo del mese di settembre.
Dopo il netto rialzo dei rendimenti delle obbligazioni causato dalle dichiarazioni di alcuni importanti rappresentanti della Federal Reserve, il mercato obbligazionario si mantiene sostanzialmente stabile. Le dichiarazioni hanno prospettato una possibile sospensione delle politiche restrittive messe in atto dalla banca centrale americana a partire dall'anno scorso. I verbali dell'ultima riunione del FOMC (il comitato operativo della Fed) non hanno fornito indicazioni particolari, confermando l'intenzione di mantenere tassi alti per un periodo prolungato, ma mostrano divisione all'interno del comitato riguardo alla necessità di ulteriori rialzi dei tassi. Oggi saranno pubblicati i verbali della BCE.
Dal punto di vista grafico, il rendimento del BTP a 10 anni sta continuando a diminuire, confermando il segnale ribassista dato dalla violazione dei supporti al 4,74%. Il primo obiettivo a breve termine è al 4,66% e il prossimo supporto si trova a 4,58%. Nel medio periodo, il trend ascendente iniziato a febbraio 2021 continua a dominare, con un obiettivo a 6,05-6,10% almeno, al di sopra del livello di resistenza tra il 4,95% e il 5,00%.
Il rendimento decennale del Bund ha rotto il livello di supporto al 2,77% ed è in avvicinamento al prossimo obiettivo a 2,68%. Al di sopra del 2,88%, potrebbe avvenire un attacco al recente massimo a 3,02%.
Il T-Note decennale si trova in una situazione stabile, oscillando in sicurezza sopra il livello di resistenza precedente, ora diventato supporto, tra il 4,30% e il 4,35%, e si muove verso l'area del 5,15%.
Tuttavia, sono emersi primi segnali di allarme sotto il 4,51%. Il T-Bond trentennale rischia di approfondire la sua diminuzione verso il 4,65% e il 4,60%. Al di sopra del 4,91%, potrebbe verificarsi un attacco all'area del 5,03%, che in caso di successo riattiverebbe il trend verso il 5,40% circa.
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