Il Senior European Economist & Strategist di Schroders, Azad Zangana, ha recentemente confermato che l'Eurozona è entrata in una breve recessione tecnica nella seconda metà del 2023, a causa del crollo degli scambi commerciali globali. Tuttavia, la situazione è migliorata nel primo trimestre del 2024, con una crescita dello 0,3% nel Pil reale, trainata anche da Germania, Italia, Spagna e Francia.
Le prospettive per l'Eurozona indicano una ripresa sostenuta dalla combinazione di inflazione contenuta e politica monetaria accomodante. Tuttavia, il passaggio strutturale verso costi interni più elevati potrebbe limitare i benefici della ripresa del commercio mondiale per l'Europa.
Le previsioni di crescita del Pil per l'Eurozona sono state riviste al rialzo, passando dall'0,7% all'0,9% nel 2024, mentre nel 2025 si prevede un tasso costante dell'1,8%. Queste stime sono più ottimistiche rispetto al consenso di mercato.
L'inflazione si è dimostrata più resistente del previsto, con un aumento al 2,4% su base annua a aprile. Le stime sull'inflazione sono state alzate al 2,3% per il 2024, mentre nel 2025 si prevede una leggera flessione al 2,4%, superiore alle previsioni di mercato.
Per quanto riguarda la Banca centrale europea, si prevede un primo taglio dei tassi durante il meeting di giugno, seguito da altri tre nel corso dell'anno. Nel primo trimestre del 2025 si prevedono altri due tagli, seguiti da una stabilizzazione nel resto dell'anno, a causa delle pressioni inflazionistiche.
Nonostante l'uscita dalla fase di contrazione ciclica, l'Eurozona si trova ancora con tassi di disoccupazione vicini ai minimi decennali, a causa dell'invecchiamento demografico e della lenta crescita della forza lavoro.
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