Manipolazione dei tassi Euribor: il rinvio del giudice italiano alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea

22/02/2025 16:10

Manipolazione dei tassi Euribor: il rinvio del giudice italiano alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea

Un ulteriore capitolo si aggiunge alla saga sulla manipolazione dei tassi di interesse Euribor: la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) si dovrà esprimere sul tema ancora una volta, in questo caso nell’ambito di un rinvio pregiudiziale ex art. 267 Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) operato dalla Corte d’Appello di Cagliari. In particolare, la Corte di Lussemburgo dovrà chiarire: (i) se gli effetti delle decisioni della Commissione sulla manipolazione del tasso Euribor riguardino unicamente i derivati o, addirittura, anche gli altri contratti nei quali si fa sovente utilizzo del tasso, come ad esempio quello del mutuo a tasso variabile, e (ii) se la prova dell’intesa debba ritenersi definitivamente raggiunta anche nelle giurisdizioni nazionali.

Questo rinvio origina da un contenzioso inerente un’asserita nullità di una clausola di un contratto di mutuo a tasso variabile avente l’Euribor come uno dei parametri di riferimento. Dovendosi pronunciare al riguardo, il Giudice nazionale ha preliminarmente richiamato all’interno dell’ordinanza di rinvio le recenti – e discordanti – pronunce di legittimità sul tema: un primo orientamento (Cass. n. 34889/2023; cfr. conf. n. 4001/2024), infatti, aveva considerato l’accertamento dell’Istituzione europea come prova privilegiata in tutti i giudizi volti alla declaratoria di nullità delle clausole contenenti i tassi oggetto dell’accordo, dunque con riferimento a qualunque contratto.

Successivamente, la stessa Corte (Cass. n. 12007/2024) ha puntualizzato quanto detto in precedenza, statuendo che, al fine dell’accertamento della nullità di una clausola rinviante al tasso controverso (dunque sempre in riferimento a qualunque tipologia di contratto), le decisioni della Commissione fossero sì prova privilegiata, ma richiedessero allo stesso tempo un quid pluris consistente nella dimostrazione che la controversa modifica del tasso Euribor avesse effettivamente spiegato effetti in quel caso concreto.

Infine, un’ultima pronuncia della Cassazione (Cass. n. 19900/2024) ha operato un vero e proprio revirement giurisprudenziale su entrambi i temi, poiché in primis ha escluso la natura di prova privilegiata delle decisioni della Commissione, e inoltre ha limitato la rilevanza dell’intesa ai soli derivati, posto che l’intesa illegittima avrebbe riguardato solo questi ultimi. Compiute le dovute premesse, la Corte d’Appello ha rimesso gli atti alla CGUE, con l’auspicio dello stesso Giudice nazionale che gli effetti delle decisioni della Commissione dovessero tutt’al più restare confinati ai derivati.

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