CAPITOLO 1 - ANALISI TECNICA E ANALISI FONDAMENTALE: UN CONFRONTO

1.3.3 Strumenti

     È importante esplicitare, prima dell'esposizione delle caratteristiche degli strumenti utilizzati, una nota di carattere metodologico comportamentale che contraddistingue gli analisti fondamentali rispetto agli analisti tecnici. Ogni studioso del mercato che si sia affidato all'uno o all'altro approccio può ricordare episodi in cui le sue conclusioni furono nettamente smentite dall'andamento delle quotazioni: c'è però una notevole differenza 1 tra le due ipotesi; se la metodologia tecnica induce proiezioni errate, lo stesso strumento analitico che le ha originate porterà ad una conclusione opposta. Infatti l'analisi tecnica è un procedimento di auto-correzione (selfcorrecting), per il quale il mercato "ha sempre ragione"; l'operatore riconosce i propri errori e impara da essi, utilizzandoli per affinare la capacità previsiva dei propri strumenti. I sistemi di analisi tecnica sono infatti in continua evoluzione e sottoposti ad un sistematico collaudo; ove l'evoluzione dei prezzi sia in contrasto con le segnalazioni tecniche, sarà compito dell'analista prenderne atto e farne tesoro per perfezionare la sua ricerca.

     Al contrario l'analista fondamentale agisce in modo molto più pericoloso: se il valore intrinseco di un'azione viene stimato essere 15.000 lire quando il prezzo di mercato è 14.000, per definizione egli diventerà ancora più rialzista quando il prezzo scenderà a 13.000 (a parità di condizioni economico-aziendali); cosc facendo egli si troverà a piramidare le proprie posizioni, proprio quando ha sbagliato le proprie valutazioni, portandolo a perdite tanto maggiori quanto più rigida è la sua opinione.

     Già da questa caratteristica del comportamento degli analisti fondamentali si intravede l'alto grado di specializzazione che questo approccio necessita: l'operatore deve avere una competenza settoriale molto approfondita sul tipo di bene trattato, nonché una notevole mole di informazioni da elaborare. Tutto ciò limita flessibilità ed adattabilità dell'analisi: non si possono applicare gli stessi strumenti ad ogni tipo di mercato. Per esempio l'analisi di un titolo azionario consisterà in gran parte nell'esame della struttura patrimoniale, finanziaria ed economica della società, mentre per le valute sarà rilevante tra l'altro il saldo della bilancia dei pagamenti, il deficit pubblico e il tasso d'inflazione.

     Punto di forza dell'analisi tecnica è invece la sua estrema duttilità: gli stessi tools (strumenti) possono essere usati per analizzare mercati anche molto diversi tra loro, quali il mercato azionario, obbligazionario, dei futures, dell'oro, delle valute, delle commodities,... con costi conseguentemente minori rispetto all'analisi fondamentale.


1 Schwager J.D., Fundamental Analysis, Wiley (1995).