CAPITOLO 5 - ANALISI TECNICA: I FONDATORI

5.3 La teoria di Gann

     William D. Gann (1878-1955) fu un trader leggendario sui mercati mobiliari e delle commodities nordamericani nel corso della prima metà di questo secolo.

     Durante il mese di ottobre del 1909, ad esempio, alla presenza di un rappresentante di una rivista finanziaria che intendeva verificare di persona quanto si diceva di lui, in soli 25 giorni di borsa aperta Gann eseguì ben 286 operazioni, sia di acquisto, che di vendita allo scoperto.

     Di queste, 264 si conclusero positivamente e 22 in modo negativo. Gann riuscì a moltiplicare il capitale iniziale per 10, con un guadagno complessivo del 1000% in 25 giorni. Inoltre per anni Gann pubblicò un bollettino con previsioni che risultavano esatte per l'85% delle volte. Si stima che nella sua carriera di trader, durata 50 anni, egli abbia accumulato un patrimonio di oltre 50 milioni di dollari, una cifra che all'epoca era enorme.

     Ma prima di cimentarsi con successo nell'attività speculativa, egli studiò approfonditamente l'evoluzione dei prezzi negoziati su quei medesimi mercati a partire dal 1820 e ricostruiti in serie storiche in base ai dati rilevati dagli archivi del British Museum di Londra e della Astor Library di New York 1.

     Tali ricerche condussero Gann a ritenere che i mercati siano governati da leggi e regole riferibili al comportamento degli operatori e al suo ciclico e ricorrente riproporsi. Il mercato tende sempre ad un eventuale equilibrio complessivo, nell'ambito del quale l'evoluzione dei prezzi, pur con fluttuazioni irregolari e con un ritmo discontinuo, assume inclinazioni ed esprime correzioni generalmente controllabili.

     Per questo egli evidenziava come una corretta speculazione poteva avere luogo solo dopo un attento e rigoroso studio, unito ad una buona capacità psicologica nell'interpretare i fenomeni.

     In particolare la componente psicologica ritorna spesso nelle riflessioni di Gann. Con le sue stesse parole, esistono due capitali nel trading; quello monetario e quello psicologico; il più importante è naturalmente il secondo, ragione per cui deve essere tutelato in modo particolare evitando emozioni, stress, lavoro inutile. Chi perde il patrimonio psicologico è nella migliore condizione per perdere in breve tempo quello monetario.

     L'approccio di Gann è estremamente complicato e non facile da utilizzare; egli sviluppò durante la sua carriera una combinazione unica di precisi principi matematici, geometrici, astronomici e riferimenti biblici, applicati da lui stesso, come si è visto, con successo nell'operatività quotidiana.

     Va ricordato peraltro che lo stesso Gann, rilevando le difficoltà nell'utilizzo pratico della teoria, raccomandava di applicare il 50% delle regole, ossia quelle chiare, tralasciando tutto ciò che è complicato 2. È indispensabile evitare di andare alla ricerca del difficile, soprattutto se la scoperta del difficile non dovesse portare grossi benefici; in tal modo si preserva la mente e si mantiene intatto il patrimonio psicologico di cui si diceva in precedenza.

     Anche se una certa parte del suo lavoro richiama l'analisi tecnica classica, tuttavia il suo approccio personale ed i suoi metodi variano in maniera sostanziale da quelli tradizionali.

     Esamineremo in quanto segue gli aspetti maggiormente significativi della teoria di W.D. Gann.


1 Fornasini A , Analisi tecnica : i fondatori, Amministrazione & Finanza-Oro (1990).
2 Di qui la totale concordanza con il celebre assioma K.I.S.S., cioè Keep It Simple, Stupid.