CAPITOLO 6 - I GRAFICI
6.2 I grafici punto e croce (point & figure)
Molto usato dagli operatori statunitensi, questo tipo di grafico è
contraddistinto dal fatto che generalmente esamina una sola variabile, il
prezzo del titolo, a prescindere quindi dalla dimensione temporale.
Il grafico si costruisce mediante una combinazione di circoli (O) e croci
(X), che vanno a riempire i cosiddetti box; le X rappresentano
convenzionalmente un incremento delle quotazioni, mentre le O un decremento.
Figura 6.6: Grafico point & figure dell'indice Mibtel.
Sarà l'analista a dover decidere, sulla base della propria esperienza e
della variabilità della serie storica sottostante, quale sia la
percentuale di variazione rappresentata da ogni simbolo; in altre parole egli
dovrà definire l'ampiezza di ciascun
box.
Inoltre dovrà essere stabilita l'entità dell'inversione di tendenza,
cioè il numero minimo di
box che si ritiene indicativo per un
cambiamento del trend di mercato.
In questo modo si potrà rendere la rappresentazione grafica più o
meno sensibile ai cambi di direzione del prezzo, in risposta al tipo di analisi
che viene effettuata.
Eliminando oscillazioni di prezzo e variazioni di tendenza considerate ininfluenti,
si ottiene quindi un grafico rilevatore di fase, che mette in evidenza cioè
esclusivamente la tendenza primaria di fondo.
Per quanto riguarda la costruzione di questi grafici
point & figure si
può procedere come segue: innanzitutto, partendo dal prezzo di chiusura di
un giorno base di quotazione, si appone un segno X (un segno O) nella casella
corrispondente solo nel caso in cui la tendenza ascendente (discendente) sia
maggiore in valore assoluto del numero minimo di box d'inversione stabilito in
precedenza (ad esempio tre).
Verranno segnati altri X (O) nella medesima colonna, sopra (sotto) la prima casella
fino a raggiungere la fascia dei prezzi nella quale à compreso il prezzo
massimo (minimo) della giornata.
Il giorno successivo possono verificarsi tre situazioni:
- il prezzo massimo (minimo) ricopre interamente una casella ancora superiore
(inferiore); in questo caso si incolonneranno altre X (O), sino al
raggiungimento del livello opportuno.
- il prezzo massimo (minimo) non risulta superiore (inferiore) al prezzo
identificato dall'ultimo segno X (O); occorre allora considerare il prezzo
minimo (massimo). Se quest'ultimo si situa almeno tre caselle
1 più in basso (più in alto) della
casella più alta (più bassa)contenente un segno X (O) si dovranno
iscrivere, iniziando dalla casella appena inferiore (superiore) al segno X (O)
più elevato, tanti segni O (X) quanti bastano per raggiungere la fascia di
prezzo dove è compreso il minimo (massimo) considerato.
- il prezzo massimo (minimo) non aggiunge altre X (O) ed il prezzo minimo (massimo)
non è almeno tre box sotto (sopra) la più alta X (il
più basso O); in questo caso non si procederà a nessuna iscrizione
e si attenderà una prossima seduta maggiormente dinamica in una delle due
direzioni.
I motivi che conducono all'utilizzo di questa particolare rappresentazione grafica sono
molteplici, oltre alla già citata caratteristica di rilevatore di fase.
Innanzitutto è possibile raggruppare le quotazioni di più anni in uno
spazio molto limitato, al contrario di qualsiasi altro grafico (si veda la figura 6.6).
In secondo luogo vengono evidenziati in modo molto chiaro i livelli di supporto e di
resistenza più importanti (i concetti di supporto e resistenza verranno
approfonditi in seguito).
Inoltre le previsioni di prezzo in base a particolari formazioni sono generalmente
più affidabili, rispetto ad esempio al grafico a barre.
1 Generalmente è questo il numero di
box d'inversione richiesti.