CAPITOLO 6 - I GRAFICI
6.1.2 Il grafico a barre (bar charting)
La costruzione del grafico a barre è molto semplice: per ogni giornata di contrattazione
borsistica, si segneranno sul grafico le quotazioni del titolo per mezzo di una barretta
verticale, la cui base rappresenterà il minimo della giornata e l'altezza il massimo;
un segno orizzontale apposto sulla sinistra della barra rappresenterà il prezzo di
apertura, mentre un segno orizzontale sulla destra segnerà il prezzo di chiusura. Ogni
giorno si segnerà una nuova barra, dando così forma al grafico.
Un grafico a barre non deve necessariamente essere giornaliero. Come è stato spiegato
sopra, ci si può riferire ad intervalli di tempo cosiddetti
intra-day (ad esempio
un grafico orario), così come a periodi settimanali o mensili; naturalmente più
larga è la base di riferimento, minore è il dettaglio evidenziato dal grafico. La
combinazione delle rappresentazioni grafiche con diversa base di riferimento consente
all'analista di ottenere una visione complessiva del comportamento dei prezzi estremamente
accurata.
Figura 6.5: Fib con rilevazione ogni 5 minuti.
Un elemento importante, che viene frequentemente inserito nella parte inferiore del grafico,
è il
volume; rappresenta l'ammontare totale di titoli scambiati nella giornata
di contrattazione. Come si vedrà meglio in seguito il volume può fornire utili
indicazioni nella valutazione dei movimenti del mercato. Inoltre nei
bar-chart che
rappresentano le quotazioni di contratti
future viene spesso indicato l'
open
interest, cioè il numero totale di contratti detenuti dagli operatori alla fine
della giornata borsistica.
Frequentemente negli Stati Uniti vengono incluse non solo informazioni di tipo tecnico, ma anche
alcuni dati di tipo fondamentale; in un piccolo spazio del grafico si potranno trovare
perciò fatturato, dividendi, profitti,...