CAPITOLO 8 - ANALISI TECNICA MULTIPLA
8.2.4 Applicazioni reali di analisi quantitativa
In questo paragrafo presenteremo alcuni esempi relativi agli oscillatori formalizzati in
precedenza, tentando di capire come essi vadano interpretati e come sia molto significativo
l'approccio candlestick che può essere intrapreso parallelamente.
Nella figura 8.10 è raffigurato l'andamento dell'indice Mibtel di fine '95 ed inizio '96,
parallelamente all'indicatore Macd che utilizza la stessa asse temporale; per
quest'ultimo oscillatore va precisato che la linea con andamento più addolcito è
una media mobile della differential line, che invece è la linea più
irregolare; l'istogramma che si intravede in trasparenza ha funzioni di solo impatto visivo,
in quanto rappresenta semplicemente la differenza tra media mobile e differential line.
I segnali operativi sono generati dall'incrocio delle due linee e sul grafico delle quotazioni
sono rappresentati, come si è visto in precedenza, da una freccetta rivolta verso
l'alto, se segnalano l'apertura di posizioni lunghe, oppure da una freccetta rivolta verso il
basso per la chiusura dell'operazione precedente e l'apertura di una posizione corta.
Nel dicembre 1995 vi è il primo segnale rialzista, causato dall'attraversamento deciso
della media mobile da parte della differential line; tale segnale avrebbe certamente
consigliato l'apertura di posizioni lunghe anche alla stregua dell'analisi candlestick,
in quanto è presente un bullish reversal pattern denominato engulfing
nell'ambito del quale la prima candela è un hammer, anch'esso modello grafico
prettamente d'inversione rialzista. Il segnale successivo, contrassegnato dalla freccetta
numero due, si rivela falso, in quanto viene prontamente ribaltato da un'indicazione di natura
opposta; in questo caso l'analisi giapponese non aveva confermato il segnale di uscita fornito
dall'oscillatore, anche se la ristrettezza delle candele denunciava una certa indecisione. Al
contrario la riapertura della posizione lunga (freccetta tre) è coerente con l'andamento
grafico, il quale rivela, allo stesso modo dell'indicatore, la capacità della domanda di
contrastare le forze venditrici fino ad annullarne i successi della seduta precedente (la
candela nera viene annullata da una candela bianca che chiude dove essa aveva aperto).
Figura 8.10 : Indice Mibtel e MACD.
L'uscita definitiva dalla posizione rialzista (freccetta 4) avviene per il repentino incrocio
tra le due linee del
Macd; in questo caso le candele avevano segnalato l'affaticamento
della tendenza sia ricoprendo tempestivamente un
gap rialzista, sia mostrando una
candela con pronunciata
upper shadow ed apertura in
gap-down.
La chiusura della posizione corta (freccetta 5) non è certamente tempestiva, ma è
comunque necessaria; non è affatto appropriata invece l'apertura di una corrispondente
posizione lunga, in quanto l'analisi
candlestick suggerisce l'esatto contrario, vista
la presenza di un
bearish reversal pattern come l'
hanging man. A questo punto
il segnale ribassista proposto dall'oscillatore (freccetta 6) è certamente condiviso.
Infine l'ultima indicazione (freccetta 7) per l'apertura di posizioni al rialzo si verifica con
un certo ritardo rispetto alle coerenti implicazioni
candlestick: si può notare
infatti, tre sessioni prima del segnale fornito dall'oscillatore
Macd, un
hammer
inserito in una specie di
bullish harami. Naturalmente la nuova posizione lunga andrebbe
aperta senza esitazioni.
Figura 8.11 : Quotazioni del titolo Generali e RSI a 14 giorni.
Un altro indicatore frequentemente utilizzato dagli operatori e rappresentato in figura 8.11
è denominato
RSI; le rette orizzontali tracciate sull'oscillatore a quota trenta
e settanta hanno lo scopo di delimitare le zone di surriscaldamento del movimento di mercato e
precisamente zone definite di ipercomprato e di ipervenduto.
Anche se le regole per interpretare l'andamento dell'oscillatore ed ottenerne indicazioni
operative sono molteplici, in questo caso sono stati utilizzati i segnali di inversione delle
posizioni che derivano da uno sconfinamento nelle predette zone di surriscaldamento e dal
successivo ritorno nella normale banda di oscillazione. Nell'esempio di figura 8.11 è
stata disegnata anche una
trendline ribassista sull'oscillatore, per dimostrare come le
tecniche di analisi grafica delle quotazioni siano applicabili anche all'interpretazione
dell'andamento degli oscillatori.
La prima posizione aperta sul titolo Generali è un acquisto che avviene sulla base di
molteplici elementi: innanzitutto il
breakout della linea di tendenza tracciata
sull'indicatore, in secondo luogo l'ingresso e la successiva uscita da una zona di ipervenduto
ed infine la presenza nelle quotazioni di un
bullish reversal pattern denominato
Tri
Star.
A questo punto il grafico dell'oscillatore staziona per alcuni mesi in una banda di relativa
normalità; nelle quotazioni
candlestick è invece ravvisabile la presenza
di un
hanging man e successivamente di un
inverted hammer (entrambi nel mese di
novembre) che avrebbero consentito di sfruttare anche il movimento minore venutosi a formare.
L'insensibilità dell'oscillatore a questa situazione imporrebbe certamente, per uno
sfruttamento speculativo anche dei movimenti di durata mensile, una diversa taratura
dell'indicatore, che esporrebbe d'altra parte a probabili falsi segnali. Sono stati
contrassegnati infine, tramite le usuali freccette, due potenziali punti per la chiusura ed il
rovesciamento della posizione, a seconda della sensibilità dell'operatore; in entrambi
i casi le candele testimoniano la forte incertezza, senza fornire peraltro un inequivocabile
segnale d'inversione. È comunque evidente il passaggio da una fase
trending ad
una breve fase di congestione, prima del successivo ribasso.
Figura 8.12 : Quotazioni del titolo Fiat e oscillatore Stocastico a 14 gg.
Nella figura 8.12 è raffigurato, accanto all'andamento delle quotazioni del titolo Fiat,
l'oscillatore Stocastico di Lane in versione
slow; come si nota agevolmente
dall'illustrazione il rallentamento dell'indicatore tradizionale, pur riducendo
l'erraticità dei movimenti, non compromette l'estrema affidabilità e
tempestività dei segnali. In questo caso le regole per l'operatività si sono
riferite ad un approccio più articolato: l'apertura della posizione è stata
segnalata quando l'oscillatore ha raggiunto una zona di ipercomprato o ipervenduto e
successivamente ha perforato la
D line. Non sono quindi stati presi in considerazione
gli incroci tra le linee dello Stocastico che non siano stati preceduti da fasi di eccesso
nelle quotazioni.
Si può notare agevolmente nella figura 8.12 la perfetta corrispondenza tra il segnale
fornito dall'oscillatore e la formazione di un coerente
candlestick pattern; questo fa
sì che l'affidabilità sia massima e consenta di sfruttare pienamente tutti i
movimenti che si ripetono da dicembre ad aprile.
Non è altrettanto preciso, nell'esempio illustrato in figura 8.13, l'oscillatore Roc
applicato all'analisi del titolo Benetton; in questo caso però l'analisi
candlestick
riesce a mettere almeno parzialmente in dubbio alcuni dei segnali operativi proposti
dall'indicatore
1.
Figura 8.13 : Titolo Benetton e ROC a 10 giorni.
L'opportunità di acquistare segnalata durante il mese di gennaio, ad esempio, è
nettamente smentita dalla presenza di un
hanging man; solo la successiva presenza di un
altro
hanging man in concomitanza questa volta con un segnale ribassista del Roc,
può autorizzare l'apertura di posizioni corte.
In conclusione di questo paragrafo si può certamente affermare che la combinazione
dell'analisi quantitativa con l'approccio grafico
candlestick consente in alcuni casi
di aumentare sensibilmente l'affidabilità di un segnale operativo ed allo stesso modo,
in altri casi, di evitare l'operatività in base a falsi segnali.
1 In questo caso i segnali provengono dal superamento o dalla perforazione di una linea di equilibrio orizzontale tracciata nel punto medio delle oscillazioni fatte registrare dal Roc a dieci giorni.