Una nuova emissione di SmartETN offre un rendimento superiore al 13% annualizzato, proteggendo il capitale fino al 35% degli strike.
Nuova spinta al rialzo sui mercati nell’ultima settimana, questa volta a causa dell’hype generatasi intorno al nuovo fenomeno intelligenza artificiale, innescato dalla trimestrale Nvidia che ha sostenuto la salita di tutti i titoli più o meno coinvolti nel nascente business dell’AI. Non tutti gli indici e comparti hanno ovviamente reagito allo stesso modo: a fare da capofila sono stati il Nasdaq ed in generale i titoli tecnologici (semiconduttori in primis), mentre i settori più tradizionali sono stati coinvolti soltanto di riflesso nell’avanzata dei mercati, con la price action dei principali indici europei che può essere inquadrata in una fase sostanzialmente laterale. I timori recessivi continuano tuttavia ad essere all’ordine del giorno, motivo per cui riteniamo opportuno presentare una nuova proposta “Low Barrier” (con questa denominazione individuiamo i prodotti che presentano una barriera particolarmente profonda (dal 50% in giù), senza ulteriori opzioni difensive all’interno della struttura). Nel caso specifico, la presenza di titoli poco correlati all’interno del basket consente comunque di generare un rendimento potenziale superiore al 13% annualizzato.
Ad emettere il prodotto è SmartETN, veicolo di investimento di Cirdan Group (boutique finanziaria di diritto irlandese specializzata dal 2014 nella fornitura di soluzioni di investimento tailor-made), che nel settembre 2022 ha lanciato Smart Bank, una banca d'investimento digitale che, grazie a una innovativa piattaforma Investment as a Service (IaaS), si propone come partner per clienti istituzionali, banche private, imprese, family office e fintech. Smart Bank è dotata di licenza bancaria (grazie all’acquisizione di una quota di maggioranza in Banca del Sud) ed è sottoposta alla vigilanza prudenziale di Banca d’Italia, che rappresenta una tutela ulteriore verso coloro che investono nei prodotti strutturati emessi da Cirdan.
Tornando alle caratteristiche del certificato, il Phoenix Memory Step Down (ISIN: IT0006756883) presenta barriera capitale fissata addirittura al 35% dei prezzi di riferimento iniziali e prevede il pagamento di premi condizionati (trigger premio posto al 60% dei rispettivi strike price) pari all’1,1033% mensile (13,24% p.a.), con durata pari a circa tre anni e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 20 novembre 2023 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 1.000 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce dell’1% ogni mese). Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 18 maggio 2026 senza che il certificato sia stato richiamato, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale qualora Arcelor Mittal, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 94,67% dello strike price) non perda un ulteriore -63% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata partire dallo strike price. Andando infine ad analizzare il posizionamento delle barriere, su Unicredit e Banco BPM, azioni che hanno corso maggiormente negli ultimi mesi anche grazie agli ottimi numeri presentati, esse sono poste rispettivamente a 6,6668 euro e 1,3737 euro, livelli vicini ai minimi storici fatti segnare durante il 2020, su Renault addirittura al di sotto di essi (11,7653 euro) e su Arcelor Mittal a 8,666 euro (minimi del periodo pandemico in area 6 euro).
Il certificato è quotato sul Cert-X ad un prezzo lettera prossimo alla parità, con un rendimento complessivo ottenibile dall’investitore pari al 39,5% in tre anni (13,2% circa su base annua), in caso di mantenimento della barriera a scadenza e di pagamento di tutti i premi previsti fino a scadenza.
Report a cura di Pierpaolo Scandurra
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