Nuova idea a capitale “quasi protetto” targata Marex: il certificato scritto su titoli bancari, protegge da ribassi fino a quasi il -70%.
Torniamo oggi a parlare della struttura a capitale condizionatamente protetto che ha letteralmente conquistato gli investitori nel 2023, cogliendo una meritatissima vittoria nell’ultima edizione degli Italian Certificate Awards (ad essere premiato è stato il suo prototipo IT0006753872): il Fixed Cash Collect Airbag, nella sua versione a lunga scadenza. In questa specifica tipologia di prodotto è proprio la maturity distante nel tempo a fare la differenza rispetto ad un certificato di durata inferiore, potendo l’investitore contare su un flusso di premi incondizionati particolarmente consistente, in ragione della lunga scadenza del prodotto. D’altro canto, in caso di performance positiva (o anche laterale) dei titoli sottostanti, la durata dell’investimento potrebbe essere significativamente inferiore, grazie alla possibilità di autocall anticipata (e facilitata grazie alla presenza dello step down nel caso che tratteremo oggi) dello strumento che si attiva già dopo un anno di vita: insomma, in caso di sofferenza delle azioni sottostanti il capitale verrebbe protetto dai premi incondizionati (e dall’effetto airbag), qualora invece i titoli dovessero performare bene si avrebbe comunque la possibilità di rientrare anzitempo dell’investimento effettuato.
Scendendo nelle caratteristiche specifiche del certificato, questo nuovo Fixed Cash Collect Airbag (ISIN: IT0006761578) è emesso da Marex (rating BBB, investment grade, assegnato da S&P Global Rating) ed è scritto su un basket worst of composto da quattro banche europee: Société Générale, Deutsche Bank, Banco BPM ed Unicredit. Il certificato prevede, come accennato, il pagamento di premi di tipo incondizionato pari allo 0,584% a cadenza mensile (7% p.a.) fino a scadenza, prevista in data 22 gennaio 2029, con la possibilità di essere rimborsato anticipatamente (valore nominale pari a 1.000 euro), alle stesse date di osservazione mensili, a partire da gennaio 2025, qualora tutti i titoli rilevino almeno in corrispondenza del 100% degli strike price (il trigger autocallable decresce poi dell’1% ogni mese). Non solo, una fonte ulteriore di profitto risiede nel prezzo di emissione del prodotto, al di sotto della parità e pari a 960 euro.
Sommando tutti i premi previsti fino a scadenza, il flusso di cedole incondizionate ammonta a 350,4 euro, agendo alla stregua di un “secondo airbag” a favore dell’investitore, proteggendo di fatto quasi il 35% del valore nominale dello strumento e limitando così il downside risk negli scenari peggiori. La presenza dell’effetto airbag consente poi di ammortizzare significativamente il rendimento negativo del certificato in caso di evento barriera: la performance negativa verrà infatti calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike price.
Andando a mettere a sistema quanto esposto finora, otteniamo non solo una performance potenziale in condizioni di lateralità (e fino al -45% del peggiore dei sottostanti, grazie alla barriera posta al 55% degli strike) pari a circa l’8,4% annualizzato, ma addirittura un rendimento di poco negativo (-4% circa) anche in caso di un -70% di uno dei sottostanti del basket, per un livello di protezione della struttura particolarmente elevato pur non potendo parlare in senso strettamente tecnico di certificato a capitale protetto.
Report a cura di Pierpaolo Scandurra
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