Il certificato Reverse di Leonteq scommette su una discesa di Netflix ed Alphabet, con protezione del capitale fino al 140% degli strike ed effetto airbag.
Dopo Silvergate, Silicon Valley Bank e Signature Bank, è arrivato il capolinea anche per First Republic Bank: per la banca con sede a San Francisco ma presente con uffici in 11 stati negli USA, è stato infatti impossibile evitare la liquidazione, arrivata ad appena una settimana dal rilascio della trimestrale che aveva evidenziato una emorragia di depositi per circa 72 miliardi di dollari, diretta conseguenza dei timori di contagio nel sistema bancario americano dopo il crac di SVB. Il piano di salvataggio per First Republic Bank è stato febbrilmente portato avanti nel fine settimana dai regolatori statunitensi, con il Dipartimento per la protezione finanziaria e l'innovazione della California che ha infine annunciato l’acquisizione da parte di JPMorgan di tutti gli asset della banca (pari a circa $233 mld, come risulta dall’ultima trimestrale) e dei depositi presso l’istituto californiano, con i correntisti che sono stati così ancora una volta salvaguardati.
Le ripetute crisi bancarie di queste ultime settimane non hanno fatto altro che rinfocolare i timori per un credit crunch, con gli istituti di credito pronti a stringere i rubinetti dei nuovi prestiti alle imprese e con conseguenze sull’economia reale del tutto prevedibili ed ovvie. Il focus di questo articolo non sarà dunque sul settore bancario ma su una struttura decisamente atipica e differente rispetto ai certificati trattati solitamente: il prodotto è infatti di tipo condizionatamente protetto ma con facoltà short, presentando dunque una barriera capitale ed un trigger premio al di sopra degli strike dei sottostanti, “scommettendo” quindi su una discesa (o comunque su una salita entro la barriera) dei titoli entro la scadenza del certificato.
Il prodotto in questione è il Phoenix Memory Reverse Airbag Step Up (ISIN: CH1261325224) emesso da Leonteq e scritto su un basket worst of (essendo un certificato con facoltà short, farà in questo caso riferimento il titolo con la performance migliore dal fixing iniziale) composto da Netflix ed Alphabet cl.A. Il certificato paga premi condizionati (trigger premio posto al 140% degli strike price), pari all’1% a cadenza mensile (prossima data di rilevamento il 25 maggio 2023) fino alla scadenza del 2 maggio 2024 (durata massima dello strumento pari ad appena un anno), per un premio annuo complessivo del 12%. Le barriere capitali sui sottostanti sono poste al 140% dei rispettivi strike price, con l’elemento difensivo rappresentato dall’effetto airbag, che consente di ridurre significativamente la performance negativa del prodotto nel caso in cui uno dei titoli salisse al di sopra della barriera capitale: nello specifico, su Netflix (protagonista di un rimbalzo pari a circa l’80% dai minimi) la barriera è posta a 451,57$, sui livelli raggiunti dall’azione dopo il tonfo di febbraio 2022, mentre su Alphabet è localizzata a $145,39, nell’area dei massimi storici del titolo.
L’avvertenza principale che deve essere fatta agli investitori è che i prodotti di tipo reverse, in caso di forti rialzi dei sottostanti (parliamo di almeno un +100% da parte del miglior titolo nel basket), rimborserebbero a scadenza un importo pari a zero, presentando così un livello di rischio decisamente non trascurabile, a fronte comunque di un rendimento interessante. L’effetto airbag attenuerebbe poi le performance del certificato in caso di rialzi dei sottostanti al di sopra delle rispettive barriere capitale: con un +50% del worst of Alphabet, la performance del certificato sarebbe pari al -24,24%, mentre qualora il titolo chiudesse al +70% da strike, il rendimento negativo sarebbe pari al -58,38%. Il prodotto potrà infine essere rimborsato anticipatamente, qualora tutti i titoli rilevino al di sotto del 100% degli strike price a partire da luglio 2023 e per le successive date di rilevamento a cadenza mensile (il trigger autocall è step up del 2% ogni mese). Il prodotto è acquistabile sul Cert-X ad un prezzo prossimo alla parità per un rendimento pari all’11,45% y/y.
A cura di Pierpaolo Scandurra
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