Il 2024 è cominciato esattamente dove il 2023 aveva lasciato: sulla via di un rialzo che sembra non avere fine. A fare da traino sono come sempre le azioni tecnologiche, in particolare di quelle società legate (in qualche modo) al tema dell’intelligenza artificiale. Non è quindi particolarmente complicato spiegare il forte rialzo di AMD (+17% da inizio anno, quasi +85% da fine ottobre), che ha ripreso a cavalcare proprio da quando la CEO Lisa Su ha annunciato nuovi chip per l'intelligenza artificiale: i nuovi MI300X, che dovrebbero fare concorrenza agli H100 di Nvidia. La stessa Nvidia che nel frattempo continua ad essere ben comprata sul Nasdaq (+50% circa da inizio anno), grazie a previsioni su ricavi ed utili che vengono ritoccate al rialzo mese dopo mese ed una trimestrale che ha di nuovo sorpreso positivamente gli analisti. Il tema dell’AI è risultato decisivo anche per Meta: se il metaverso non era stato inizialmente ben digerito dal mercato (nonostante la società abbia continuato ininterrottamente a macinare utili e a generare flussi di cassa operativi), è bastato accostarvi le parole “intelligenza artificiale” per far invertire la rotta al titolo, che è tornato a far visita ai massimi storici. Decisamente più in difficoltà vi è Tesla, la cui strategia di tagliare i prezzi delle automobili per reggere la concorrenza cinese non sembrerebbe dare i propri frutti.
Saltare su un treno in corsa con la paura di perdere un prolungato movimento rialzista è un’operazione oltremodo rischiosa, per questo motivo UniCredit Bank GmbH ha messo a disposizione degli investitori uno strumento per esporsi, con una buona dose di protezione e con la presenza dell’effetto airbag, proprio su questi quattro titoli tecnologici americani. Parliamo del Phoenix Memory Airbag Step Down (ISIN: DE000HD2LCX8), certificato scritto su un basket composto appunto da Meta, Advanced Micro Devices, Tesla e Nvidia; come già accennato, al fine di contenere il drawdown nel caso di eventuali ribassi dei sottostanti, il prodotto è dotato di effetto airbag, che consente di ridurre significativamente la performance negativa del prodotto nel caso in cui uno dei titoli scenda al di sotto della barriera capitale, conferendo al certificato una maggiore tenuta del prezzo durante la sua vita: nei certificati dotati di tale effetto la performance negativa verrà infatti calcolata a partire dalla barriera (posta al 60% dei rispettivi strike) e non dai valori iniziali, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera.
Il certificato prevede il pagamento di premi condizionati (trigger premio posto al 60% dei valori iniziali), pari all’1,3% a cadenza mensile fino alla scadenza del 10 dicembre 2026 (durata massima dello strumento pari a due anni e dieci mesi); alle stesse date di osservazione mensili, a partire dal 18 aprile 2024, il prodotto potrà inoltre essere rimborsato anticipatamente, qualora tutti i titoli rilevino almeno in corrispondenza del 100% dei valori iniziali (il trigger autocallable decresce del 5% ogni cinque mesi). A scadenza, se il worst of rileverà al di sotto della propria barriera, il rimborso del valore nominale verrà diminuito della sua performance negativa, che verrà calcolata a partire dalla barriera e non dal valore iniziale: ad un -50% del worst of Meta corrisponde ad esempio una performance del -15,4%, senza considerare l’incasso di eventuali premi.
Il prodotto è attualmente esposto sul segmento Sedex di Borsa Italiana ad un prezzo lettera pari a circa 100,8 euro (il certificato prevede il pagamento di almeno due premi prima del possibile autocall), per un rendimento potenziale a scadenza pari al 15,4% annualizzato circa.