Spagna, scattato il risiko bancario

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 29/05/2024 12:00

Un Cash Collect Memory Step Down di UniCredit GmbH offre un rendimento potenziale pari al 14% annuo su un mix di banche italiane e spagnole

Il risiko bancario è effettivamente partito, almeno in Spagna. A ricevere le attenzioni da parte della concorrenza in terra iberica è stato Banco Sabadell, gruppo bancario che capitalizza circa 10 miliardi di euro, paragonabile per dimensioni alla nostra Banco BPM, da parte di BBVA (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria), istituto che presenta una market cap pari a circa 60 miliardi di euro, dimensioni simili a quelle di Unicredit ed Intesa Sanpaolo. Le due banche sarebbero pienamente integrabili in termini di presenza territoriale: BBVA genera infatti circa la metà del fatturato tra Messico ed America Latina, con una presenza in Spagna ad oggi limitata, mentre Sabadell divide i propri proventi tra Spagna (74%) e Regno Unito (22%), con quote minori in Messico. Dopo che il board di Sabadell ha respinto una prima proposta amichevole che valorizzava la banca catalana circa 12 miliardi di euro, giudicando l’offerta non congrua al suo valore potenziale, BBVA è passata al contrattacco, lanciando un’OPA volontaria ostile senza variare i termini della proposta.

La palla a questo punto è passata all’autorità di vigilanza spagnola, che dovrà dare il suo benestare all’operazione, dopodiché saranno necessarie ulteriori tre autorizzazioni: da parte della BCE, in relazione all'acquisizione del controllo indiretto di alcune sussidiarie estere di Sabadell, da parte della CNMV (Comisiòn Nacional del Mercado de Valores, in sostanza la Consob spagnola) e della Banca Centrale del Marocco. La notizia ha infiammato gli animi anche in Italia, spingendo al rialzo i titoli di tutte quelle banche da molti anni oggetto di rumors, come Banco BPM, BPER e Banca MPS. Il mercato dei certificati ha saputo conseguentemente allargare i propri orizzonti, coprendo man mano anche titoli bancari diversi da quelli più classici; pensiamo alla recente riscoperta di Banca MPS e all’inclusione nei basket proprio di BBVA, Banco Sabadell e Caixabank.

Tra gli ultimi certificati emessi scritti su BBVA troviamo una recente emissione di UniCredit GmbH: un Cash Collect Memory Step Down (ISIN: DE000HD5SX18), scritto su un basket composto anche dalle italiane Banco BPM, BPER ed Intesa Sanpaolo; nonostante la presenza del gruppo spagnolo, notiamo come la correlazione interna al paniere si mantenga piuttosto elevata, oscillando tra un valore massimo di 0,79 (tra BPER e Banco BPM) ed un minimo di 0,65 (tra BBVA ed Intesa). Il prodotto prevede premi condizionati pari all’1,15% mensile (13,8% p.a.) con barriera capitale e premio poste al 60% dei rispettivi valori iniziali e durata di tre anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 21 novembre 2024 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 95% dei rispettivi valori di riferimento iniziali (il trigger autocallable decresce poi del 5% ogni cinque mesi).

Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 17 giugno 2027 senza che il certificato sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale qualora tutti i titoli non perdano più del 40% dai rispettivi valori di riferimento iniziali, generando un rendimento annualizzato pari al 14,1% considerando anche l’attuale prezzo di acquisto al di sotto della parità. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price.

 

 

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
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