Salgono i rendimenti sugli indici di settore

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 02/11/2023 12:23

Il Cash Collect Memory Step Down di UniCredit Bank AG offre un rendimento potenziale pari al 7,92% annuo puntando su un basket di indici di settore

 

Nell’ultimo anno e mezzo almeno abbiamo assistito ad un veloce rimescolamento delle variabili che influenzano direttamente il costo della componente derivativa alla base dei certificati di investimento. Tassi di interesse, volatilità e dividendi dei sottostanti sono i tre pilatri della strutturazione, con i cambiamenti delle condizioni generali di mercato che hanno coinvolto principalmente le prime due variabili citate: se la volatilità di mercato si è infatti appiattita già da diversi mesi su valori che non si vedevano dal pre-Covid, la salita dei tassi di interesse ha creato lo spazio necessario per rendere appetibili anche strutture con un rischio legato al sottostante più limitato, andando ad agire direttamente sulla componente obbligazionaria del certificato, che resta sempre, di base, un bond senior unsecured dell’emittente.

Vi sono diversi modi per rendere difensivo un certificato a capitale condizionatamente protetto: è possibile, infatti, ricorrere a payoff particolarmente asimmetrici, come quelli offerti ad esempio da Airbag, Fixed Cash Collect o Low Barrier o si possono fare inserire nei basket sottostanti per loro natura meno volatili dei single stocks o dei basket worst of, ossia gli indici azionari. È proprio il rialzo dei tassi di interesse che ha portato alla riscoperta di questa tipologia di sottostanti, i quali sono adesso in grado di generare rendimenti interessanti anche a fronte di una discreta protezione: secondo i dati raccolti dall’Ufficio Studi di Certificati e Derivati, la maggioranza dei certificati scritti su indici emessi nella prima metà del 2023 presenta un rendimento compreso tra il 5% ed il 7,5% e barriere posizionate tra il 50% ed il 60% dei valori di riferimento iniziali.

Il certificato analizzato oggi si spinge leggermente oltre questo target di rendimento, essendo scritto non su indici “generalisti” ma su indici settoriali, in particolare europei: parliamo del Phoenix Memory Step Down (ISIN: DE000HC9KKJ8) emesso da Unicredit Bank AG; il prodotto prevede premi condizionati pari allo 0,66% mensile (7,92% p.a.) con barriera posta al 60% dei rispettivi valori iniziali, è scritto su un basket composto da Eurostoxx Utilities, Eurostoxx Healthcare, Eurostoxx Automobiles & Parts ed Eurostoxx Banks ed ha durata di circa tre anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 21 marzo 2023 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti gli indici rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi valori di riferimento iniziali (il trigger autocallable decresce del 5% ogni sei mesi).

Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 17 settembre 2026 senza che il certificato sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale qualora tutti gli indici non perdano più del 40% dai rispettivi valori di riferimento iniziali, generando un rendimento annualizzato pari al 9,4% considerando anche l’attuale prezzo di acquisto al di sotto della parità. Per dare un’idea della profondità delle barriere sui rispettivi sottostanti, su Eurostoxx Utilities ed Eurostoxx Healthcare queste sono poste ben al di sotto dei minimi del Covid, mentre sono leggermente meno difensive sull’indice bancario ed automobilistico (rispettivamente a 65,982 punti e 344,31 punti), che hanno espresso performance importanti negli ultimi due anni. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price. 

 

 

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

 

 

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