Effetto Magnet, in tendenza sul mercato dei certificati

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 02/10/2024 11:59

BNP Paribas lancia sul mercato una serie di nuovi Cash Collect Memory Magnet. Focus sulla proposta con floor al 70%: protezione e rendimento a doppia cifra (13,8% annuo)

I certificati con effetto Magnet sono diventati ormai diffusi ed apprezzati dal pubblico, tanto da essere stati proposti da diversi emittenti, anche con significative varianti. Il nostro primo approfondimento legato a questa particolare opzione risale ormai a poco meno di un anno fa, quando trattammo un certificato che di recente è diventato un vero e proprio caso di studio, “grazie” alla forte discesa di STMicroelectronics, che è arrivata addirittura ad infrangere il livello barriera. Ed è proprio nelle situazioni più critiche che si riesce ad apprezzare maggiormente quella che da subito abbiamo descritto come una caratteristica difensiva per il prodotto: un floor posto ben in profondità (nel caso di specie al 70% degli strike) che va ad attrarre fin da subito il trigger autocall, conferendo alla struttura una quotazione a premio rispetto alla componente lineare.

Ma prima di andare oltre, fermiamoci un attimo per ricordare il funzionamento dell’effetto Magnet: alla prima data utile per l’autocall, il trigger sarà inizialmente posto in corrispondenza dei valori di riferimento iniziali; successivamente invece, sarà pari al maggiore tra il livello del sottostante di riferimento (il worst of del paniere) alla data di osservazione precedente ed il floor. Facciamo un esempio pratico. Alla prima data di osservazione, uno dei titoli è in ribasso del 20%, una variazione che impedirà di fatto il rimborso anticipato, data la condizione richiesta di una rilevazione almeno pari al 100% dello strike iniziale. Il mese successivo, il livello necessario per far sì che il certificato possa essere richiamato rimborsando il valore nominale, sarà pari all’80% e non più al 100%: di conseguenza, se il titolo che il mese precedente aveva fissato il proprio livello al -20% rimarrà allo stesso prezzo, il certificato rimborserà il nominale più la cedola.

Tornando al nostro caso di studio, questo “vecchio” certificato, dopo aver vissuto un anno relativamente tranquillo, pagando tutti i premi previsti, ha subito il calo di STMicroelectronics proprio quando le date autocall cominciavano ad avvicinarsi: ed ecco che alla prima data utile il titolo ha rilevato al 66% dello strike circa, abbassando il trigger autocall proprio al 70%, coincidente con il floor. Nelle settimane successive il titolo ha continuato a scendere, toccando i minimi in area 24,80 euro (poco meno del 60% dello strike), con il certificato che ha continuato però a quotare in area 80% del nominale, fortemente a premio rispetto alla componente lineare: ecco che il trigger autocall, già così ravvicinato, ha reso il prodotto da un lato protettivo e dall’altro particolarmente reattivo ad un eventuale recupero del titolo nelle successive sedute, in virtù dell’upside pari al 25% (rispetto al prezzo di acquisto) in caso di recupero dei 29,29 euro da parte di STM, giustificando così il suo pricing. E infatti, è bastato un rimbalzo nemmeno così significativo (+5%) da parte di STM per rivedere il certificato in area 900 euro, dando così una possibilità di uscita per chi avesse voluto liquidare.

Insomma, nei certificati Magnet il posizionamento del floor fa la differenza. Ed è proprio per questo che andiamo ad analizzare una nuova emissione di BNP Paribas (ISIN: XS2850198180) con caratteristiche simili: questo Cash Collect Memory Magnet, scritto su un basket worst of composto da BPER, Stellantis, STM e Unicredit, può essere richiamato anticipatamente a partire dalla data di osservazione del 1° aprile 2025, con il trigger autocall che sarà inizialmente posto in corrispondenza dei valori di riferimento iniziali e successivamente sarà pari al massimo tra il floor (posto al 70% degli strike) ed il minimo (sempre rispetto allo strike) toccato dal peggior componente del paniere nel corso di tutta la vita del prodotto. Il certificato paga poi un premio mensile a memoria pari all’1,15% (13,8% p.a.), con barriera capitale e premio poste al 60% dei rispettivi strike: da notare come le recenti discese di Stellantis ed STM abbiano consentito di posizionare le barriere su livelli decisamente protettivi (rispettivamente 7,4568 euro e 15,6 euro).

La durata massima del certificato è di tre anni; nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 27 settembre 2027, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari dell’1,15%, qualora i titoli non perdano più del 40% dagli strike. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price iniziale.

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
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