Il nuovo Fixed Cash Collect Airbag di Ubs presenta una cedola mensile dello 0,66% e protezione con Airbag ben oltre il -50% di 4 blue chips di Piazza Affari
Stiamo ormai entrando nel vivo della nuova stagione delle trimestrali (in America hanno aperto come di consueto le grandi banche e le aviolinee, mentre in Europa hanno già rilasciato i dati alcuni big del lusso), con i principali indici dei paesi sviluppati che sono tornati a far visita ai massimi di inizio 2023, dopo la veloce correzione originatasi a causa dei timori sulla tenuta degli istituti finanziari a seguito delle crisi SVB e Credit Suisse. L’avvicinamento ai massimi arriva peraltro proprio a ridosso del fatidico mese di maggio, che sui mercati azionari viene ogni anno immancabilmente accompagnato dal detto “Sell in May and go away”, basato sulla teoria secondo la quale le equities dovrebbero sottoperformare nel periodo che va da maggio ad ottobre. Se quest’anno il detto troverà fondamento nei fatti ce lo dirà soltanto il tempo, per coloro che invece volessero rimanere investiti i certificati offrono comunque strutture altamente resilienti anche alle correzioni più marcate dell’azionario.
Abbiamo infatti già presentato nei precedenti appuntamenti altri Fixed Cash Collect Airbag, una particolare struttura che unisce la protezione data dall’effetto airbag e quella offerta dalla presenza di premi incondizionati: in questo caso è una maturity distante nel tempo a fare la differenza rispetto ad un certificato di durata inferiore, potendo l’investitore contare su un flusso di premi incondizionati particolarmente consistente, vista appunto la lunga scadenza del prodotto. In caso di sofferenza delle azioni sottostanti il capitale verrebbe dunque protetto dai premi incondizionati (e dall’effetto airbag), qualora invece i titoli dovessero performare bene si avrebbe comunque la possibilità di rientrare anzitempo dell’investimento effettuato, grazie alla possibilità di autocall anticipata dello strumento già dopo otto mesi di vita.
Scendendo nei particolari del certificato, il codice ISIN del prodotto è il DE000UL25GE6: emesso da Ubs e scritto su un basket composto da Stellantis, Tenaris, Moncler ed Eni, presenta barriera posta al 60% degli strike ed effetto airbag, con premi incondizionati pari allo 0,66% mensile (7,92% p.a.), durata massima quattro anni e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 30 novembre 2023 (vi è dunque la certezza di ricevere almeno 8 premi prima dell’eventuale autocall) e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 1.000 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable è fisso). Con il worst of Stellantis di poco al di sopra dello strike il prodotto risulta ampiamente in corsa per il richiamo già alla prima data utile.
Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 31 marzo 2027 senza che il certificato sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari allo 0,66%, qualora Stellantis, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 101,1% dello strike price) non perda un ulteriore -41% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà però calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera. Bisogna peraltro osservare che la presenza di cedole incondizionate fa sì che il downside dello strumento sia attutito ulteriormente negli scenari peggiori, con una performance negativa in caso di un -70% di Stellantis limitata ad un -18,5% a scadenza.
Il certificato è quotato sul segmento Sedex di Borsa Italiana ad un prezzo lettera di poco superiore alla parità, con un rendimento annualizzato ottenibile dall’investitore pari al 7,7% in caso di mantenimento della barriera a scadenza.
A cura di Pierpaolo Scandurra
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