Il Phoenix Memory Step Down di BNP Paribas scritto su titoli del settore utilities presenta un flusso cedolare dello 0,8% mensile
Il giorno tanto atteso è arrivato: la BCE si appresta ormai ad operare (salvo sorprese dell’ultima ora) il primo taglio dei tassi di interesse, portando il costo del denaro dell’eurozona al 4,25%. Il taglio in arrivo segue però un dato alquanto allarmante arrivato dall’economia reale: l’inflazione europea si è stampata al 2,6% nel mese di maggio, al di sopra sia della lettura di aprile (2,4%) che delle stime degli analisti. Insomma, il target di medio periodo del 2% è sempre a portata di mano ma non può ancora dirsi pienamente raggiunto, lasciando ancora diversi margini di incertezza sul fronte tassi, che scontano tra i due ed i tre tagli entro fine 2024. Vedremo se sarà la Lagarde a fare chiarezza sul percorso che seguirà il costo del denaro nei mesi a venire o se la governatrice si rifugerà nel solito mantra (a tratti stucchevole) “resteremo data dependent”.
Sul mercato azionario il movimento dei tassi è stato accompagnato ad una scarsa correlazione tra il settore bancario e quello delle utilities: se il primo ha fortemente beneficiato della loro crescita, le utilities sono caratterizzate da una forte necessità di investimenti infrastrutturali e quindi di raccogliere ingenti quantità di capitale sul mercato del debito. Da qui la loro storica correlazione negativa con l’andamento dei tassi di interesse e quindi con gli oneri di finanziamento, che ne frenano la crescita degli utili. Vedremo dunque se vi sarà effettivamente la tanto attesa rotazione settoriale, con le banche che dovrebbero lasciare il passo a titoli come Enel o A2A.
Tra gli ultimi prodotti sul comparto delle utilities troviamo il Phoenix Memory Step Down (ISIN: XS2777163481) emesso da BNP Paribas e scritto su un basket worst of composto da Veolia, A2A, Verbund ed E.On, titoli caratterizzati da una volatilità implicita contenuta ed attualmente compresa tra il 18% circa di Veolia ed il 28% circa di Verbund, con E.On e A2A che si attestano intorno al 20%. Il prodotto prevede premi condizionati pari allo 0,8% mensile (9,6% p.a.) con barriera capitale e premio poste al 60% dei rispettivi valori iniziali e durata di tre anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 28 agosto 2024 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi valori di riferimento iniziali (il trigger autocallable decresce poi dell’1% ogni mese). Da notare la barriera estremamente difensiva sul titolo più volatile del basket, ossia Verbund, posta a 45,21 euro, decisamente al di sotto dei 60 euro, area di supporto fondamentale per il titolo.
Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 28 maggio 2027 senza che il certificato sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale qualora tutti i titoli non perdano più del 40% dai rispettivi valori di riferimento iniziali, generando un rendimento annualizzato pari al 9,4% circa. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price.
Report a cura di Pierpaolo Scandurra
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