Brilla la stella dei titoli FAANG

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 05/10/2023 10:42

E’ sufficiente che una delle big tech sia a scadenza in positivo per rendere il Phoenix Memory One Star un certificato a capitale protetto

Le protagoniste del certificato che stiamo per analizzare hanno avuto un ruolo centrale nel lungo bull market negli anni 2010, tanto che si sono meritate un acronimo tutto loro, a rappresentare la totale dominanza di queste aziende nei loro mercati di riferimento (e più in generale nell’economia americana e globale). Parliamo dei FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google), fortunato termine coniato nel 2013 dall’anchorman Jim Cramer e divenuto ben presto popolare anche tra gli addetti ai lavori, con la capitalizzazione di mercato combinata di questi colossi che è arrivata a superare i 7 triliardi di dollari. A dieci anni dalla nascita di questa parola, i FAANG restano tuttora centrali nei propri settori, sebbene due di essi abbiano cambiato denominazione sociale (Meta ed Alphabet hanno rimpiazzato Facebook e Google) e la stessa Meta stia affrontando un periodo di transizione (non senza difficoltà) dal business dei social network e dell’advertising a quello della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale.

Il paniere sul quale è scritto il certificato in oggetto è appunto composto da quattro dei cinque FAANG, e precisamente le quattro componenti originarie, giacché Apple fu “aggiunta” al gruppo soltanto nel 2017. Questo prodotto vede poi la presenza di un’opzione accessoria molto spesso sottovalutata dagli investitori ma che ha letteralmente “salvato” diversi certificati nel passato: in molti ricorderanno infatti lo scandalo Wirecard, che ha coinvolto anche tutte quelle strutture scritte sul titolo. Ebbene, fu proprio l’opzione One Star a salvare uno di questi certificati di investimento, che all’indomani del crollo verticale del titolo continuava comunque a scambiare intorno al 90% del nominale, grazie alla presenza di due sottostanti (per la cronaca Paypal e Square) ben al di sopra del trigger One Star, consentendo agli investitori di limitare fortemente le perdite.

Il certificato di cui stiamo parlando è il Phoenix Memory One Star (ISIN: IT0006759101) targato Marex e scritto su un basket contenente Meta, Netflix, Apple ed Amazon. Il prodotto paga un premio dell’1% a cadenza mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 60% dei rispettivi strike price), corrispondente ad un rendimento annuo pari al 12%. La durata del certificato è di due anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 10 giugno 2024 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 1.000 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable è fisso). Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale dell’8 settembre 2025, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari all’1%, qualora tutti i titoli non perdano più del 40% dai rispettivi livelli di strike (attualmente il worst of è Netflix, con un buffer barriera del 29%) oppure qualora anche soltanto uno dei titoli componenti il paniere chiuda al di sopra dello strike (effetto One Star); attualmente il best of è Meta, al 101% del valore di riferimento iniziale. Al di sotto del livello barriera (e nel caso in cui nessun titolo chiuda al di sopra del rispettivo strike), il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata partire dallo strike price.

 

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 


 

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