Acque agitate sul mar Rosso

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 31/01/2024 13:14

Gli Houthi tengono sotto scacco il canale di Suez, tariffe dei trasporti marittimi alle stelle. Un’idea di Vontobel per puntare sui titoli del settore.

Tra i temi di più stretta attualità vi è certamente la questione mediorientale, che continua a farsi ogni giorno più complessa; in un’area storicamente molto poco stabile, dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Palestina, si è infatti aggiunta la pressione dei ribelli Houthi sullo stretto yemenita di Bab al-Mandab, che collega il golfo di Aden con il mar Rosso ed attraverso il quale passa circa un quinto del commercio marittimo mondiale. Normalmente, infatti, le navi provenienti dall’Asia verso l’Europa (e viceversa) deviano verso il mar Rosso per entrare nel Mediterraneo attraverso lo stretto di Suez, evitando di circumnavigare l’Africa e risparmiando così circa due settimane di navigazione. Ebbene, da circa un mese a questa parte, tale rotta è di fatto chiusa alla navigazione a causa delle scorribande (peraltro molto ben organizzate) da parte dei ribelli Houthi, che prendono d’assalto (anche con missili) le petroliere e le navi mercantili occidentali.

Come detto, le navi container sono così costrette a deviare verso Capo di Buona Speranza (l’estremità meridionale dell’Africa) per poi risalire tutto l’Oceano Atlantico verso l’Europa, con conseguente aggravio delle tariffe di trasporto: il Drewry’s World Container Index, indice sintetico che riassume le tariffe di trasporto spot effettive dei container per le principali rotte commerciali Est-Ovest, è schizzato dai $1.380 di fine novembre ai $3.964 rilevati il 25 gennaio 2024 (+187%), in particolare a causa degli aumenti sulle tratte Shanghai-Genova e Shanghai-Rotterdam, direttamente colpite dalla situazione geopolitica. Dopo un 2023 non particolarmente brillante per gli spedizionieri marittimi, il 2024 si prospetta dunque come un anno più redditizio per queste società, soprattutto se la crisi nello Yemen non dovesse risolversi in tempi brevi.

L’industria dei certificati ha saputo anche in questa occasione coprire i sottostanti maggiormente sensibili a questa dinamica, con Vontobel che ha riunito in un basket tre tra le principali società di trasporti integrati e logistica: Ap Moller Maersk, Hapag Lloyd e Kuehne & Nagel. Il prodotto è il Cash Collect Memory Step Down (ISIN: DE000VM8FQP4), paga un premio dell’1% mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 50% dei rispettivi strike), corrispondente ad un rendimento annualizzato in condizioni di lateralità dei sottostanti pari al 12,6% circa, considerando anche il prezzo di acquisto attualmente al di sotto della parità, proteggendo da ribassi dei sottostanti fino al 50% rispetto agli strike. La durata del certificato è di tre anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 18 ottobre 2024 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce del 5% ogni sei mesi).

Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 18 gennaio 2027, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari all’1%, qualora Hapag Lloyd, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 94,85% circa dello strike price) non perda un ulteriore -47% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price iniziale. Da notare come per tutti i titoli le barriere siano collocate ben al di sotto dei minimi del 2023 (6.622,5 DKK per Moller Maersk, €81,5 per Hapag Lloyd e 147,05 franchi svizzeri per Kuehne & Nagel), con la volatilità implicita dei titoli che oscilla tra il 24,5% di Kuehne & Nagel e l’elevato 63,2% per Hapag Lloyd, la più piccola del paniere per capitalizzazione di mercato.

 

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

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