Un rimbalzo ampiamente prevedibile

Gaetano Evangelista - 16/12/2015 12:52

C'erano due fondati motivi per cui aspettarsi "un" minimo all'inizio di questa settimana: la scadenza ciclica del Delta System, che profetizzava un bottom a Wall Street per la seduta di lunedì; e la doppia capitolazione fatta sperimentare nel frattempo a Piazza Affari. Dove, ad evidenza, la risposta è stata brutale. Soprattutto, provvidenziale: come visto ieri, l'indice si è appoggiato su un delicatissimo supporto al di sotto del quale non sarebbe enfatico rilevare la presenza di un baratro. Pericolo scampato, per ora.

Meno convincente, obiettivamente, è risultata la reazione di Wall Street, dove pure le attese erano e sono per un minimo quantomeno ciclico: come è stato commentato nel rapporto stagionale di dicembre, negli ultimi vent'anni la prima metà del mese ha prodotto per lo S&P una performance media del -0.3%, a fronte del +1.7% messo a segno nella seconda frazione del mese. E negli ultimi quattro anni la prima frazione è risultata mediamente negativa (-1.96%) proprio come occorso quest'anno.

Tutto bene, dunque? sì, ma: le vendite manifestatesi ieri pomeriggio sollevano qualche dubbio. Delle azioni "FANG", soltanto Amazon ha chiuso in rialzo, e in misura marginale. Sappiamo quanto fondamentale per il recupero di Wall Street sia stato questo gruppetto di società. Alle quali preferiamo di gran lunga le quattro società indicate ieri per cavalcare il rally stagionale della seconda metà del mese.

Un altro motivo per cui un rimbalzo era atteso a Piazza Affari, risiede nello straordinario confronto con il 1983: ancora attuale, come si può apprezzare dal rapporto di oggi. Ciò legittimerebbe l'attesa di un finale d'anno in bellezza. Sarà interessante verificare se e in che misura il 2016 coinciderà con l'evoluzione del 1984. Ma questa sarà materia dell'Outlook annuale da pubblicarsi il mese entrante.

Gaetano Evangelista
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