Un’idea sui semiconduttori ad alto rendimento

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 01/07/2022 09:27

Dalla selezione mensile dell’Ufficio Studi del CedLAB emerge una proposta legata al settore dei semiconduttori, comparto molto in voga nel recente passato principalmente a causa delle note vicende legate alla supply chain disruption ed alla carenza dei chip, problematiche peraltro tutt’altro che risolte, e che ha subito (insieme al resto dell’azionario) un’importante correzione di mercato, anche a seguito del riassorbimento di alcuni eccessi formatisi sulle valutazioni di borsa dei principali player statunitensi. Nello specifico, Nvidia, società produttrice di processori grafici con sede a Santa Clara (California), che ha quasi triplicato il fatturato e quadruplicato gli utili dal 2020, quota attualmente in area 155 dollari, circa la metà rispetto ai massimi toccati a quota 330,88 dollari nel novembre 2021; tale profondo ritracciamento ha permesso al titolo di tornare a multipli di mercato decisamente più accettabili, con un P/E spot pari a 36,9x ed un P/E forward ad un anno pari a 24,1x.

Non molto diverse sono state le vicende in borsa di AMD, multinazionale statunitense produttrice di semiconduttori fondata nel 1969 a Sunnyvale (California), la quale, dopo i massimi toccati a 164,46 dollari nel novembre 2021, ha subito una rapida discesa che ha riportato il titolo in una vecchia zona di supporto in area 75-80 dollari. Parliamo anche in questo caso di una società che ha incrementato significativamente il proprio fatturato, passando da $ 9,7 mld del 2020 ad oltre 26 miliardi di dollari stimati nel FY2022. AMD tratta attualmente ad un P/E forward ad un anno pari a 15,9x, in netto calo rispetto agli accessi del biennio 2020/2021. Arriviamo infine al worst of del nostro basket, la società italo-francese STMicroelectronics, uno dei titoli tecnologici più rappresentativi del nostro listino, che oggi quota ad una distanza di quasi il 53% dai massimi, ad un P/E forward ad un anno pari ad appena 9,2x.

Andiamo ora nel particolare dello strumento trattato, il Fixed Cash Collect (ISIN: DE000HV4MMF6) emesso da Unicredit e scritto su un basket worst of appunto composto da STMicroelectronics, AMD e Nvidia. Il certificato possiede caratteristiche decisamente difensive, a partire dalla presenza di dodici premi residui incondizionati dello 0,75% a cadenza mensile (prossimo premio previsto in pagamento il 28 luglio 2022) fino alla data di scadenza, prevista tra poco meno di un anno, il 15 giugno 2023. Questo flusso cedolare, unito alla possibilità di acquisto ad un prezzo inferiore alla parità (il certificato è attualmente esposto in lettera intorno ai 92 euro, acquistabile sul segmento Cert-X), offre così all’investitore la possibilità di ottenere un rendimento complessivo pari al 18,3% a scadenza (equivalente ad un 19,1% annualizzato). Il prodotto non prevede date di rilevamento intermedie per il richiamo anticipato, con il rimborso che potrà pertanto avvenire soltanto a scadenza.

L’ulteriore, e probabilmente più interessante, caratteristica difensiva del certificato risiede nel posizionamento delle rispettive barriere, con il worst of STMicroelectronics attualmente al 102,24% dello strike, con un buffer barriera del 41% circa. Il knock-out sul titolo è posizionato ad una quotazione pari a 17,514 euro, livelli raggiunti dall’azione solamente durante la crisi covid e prima ancora nell’ottobre 2019, quando però STM generava il 20% in meno dei ricavi rispetto ad oggi. Altamente conservative risultano le barriere anche sui titoli Nvidia (85,458$, -42,6% dalle attuali quotazioni del titolo, livello al quale il titolo scambiava a maggio 2020, quando la società generava il 69% in meno dei ricavi rispetto ad oggi) e su AMD (44,754$, -45% dalle attuali quotazioni del titolo, livello scambiato dal titolo a marzo 2020, quando la società generava il 70% in meno dei ricavi rispetto ad oggi), tali da giustificare ampiamente il rendimento potenziale a scadenza.





A cura di Pierpaolo Scandurra

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