Siamo arrivati agli sgoccioli di un anno che rimarrà impresso nella nostra memoria con gli indici azionari sui massimi storici, contrariamente a tutto ciò che si credeva potesse accadere negli ultimi mesi. La pandemia, ci si augura, potrà avere i mesi contati ma nel frattempo le società moderne hanno imparato a conviverci, sebbene sia sempre forte il timore per episodi come il nuovo ceppo di Covid-19 proveniente dal Regno Unito che ha messo sulla difensiva diversi stati dell’Unione Europea.
Dal punto di vista più tecnico, abbiamo assistito nella giornata di lunedì a una pronunciata discesa dei mercati ed un rialzo di volatilità causati principalmente dalla scadenza tecnica dei futures e delle opzioni e dai conseguenti ribilanciamenti dei portafogli dopo un mese ed un trimestre di performance positive. Nel nuovo anno cambieranno diverse cose, a partire dalla Presidenza degli Stati Uniti e la somministrazione massiva di vaccini che porterà indubbiamente un beneficio anche ai titoli che adesso stanno soffrendo la contrazione dei consumi.
Sebbene alcuni segmenti abbiano al momento quotazioni di mercato rispetto agli utili estremamente elevate, quasi da definirle insostenibili, l'accenno di rotazione settoriale tra i titoli growth e quelli value avvenuto a ottobre, accompagnato dalla ripresa economica generale, provocherà un riapprezzamento delle azioni che operano su business fortemente sensibili al ciclo economico.
Se si prende in considerazione il certificato emesso da UniCredit, denominato Phoenix Memory, avente codice ISIN DE000HV4HQ39, si nota come si ha la possibilità di investire in un basket composto da titoli appartenenti all’industria pesante e ai trasporti, quali la britannica BAE System, attiva globalmente nell’industria aerospaziale, la compagnia di trasporto ferroviario americana Union Pacific, Caterpillar e UPS, nota per i sistemi di consegna in tutto il mondo puntando all’incasso di coupon mensili dello 0,83% con effetto memoria se il titolo peggiore in termini di performance sarà al di sopra del 60% del suo prezzo strike, per un totale del 9,96% annuo. Inoltre, tale prodotto presenta la possibilità di rimborso anticipato da parte dell’emittente se, a partire dal 18/11/2021, ogni azione rileverà al di sopra del rispettivo prezzo di fixing, fissato all’emissione, andando così a generare un profitto anche prima della scadenza naturale dei 4 anni.
Tramite l'utilizzo di opzioni esotiche a comporre la struttura di base del certificato, si ottiene, rispetto all’investimento lineare, una protezione più marcata in caso di ribassi, nello specifico, con un livello barriera del capitale posto al 60%, che proteggerà pertanto fino a discese del 40% dai prezzi iniziali delle 4 azioni. Nel caso in cui uno o più titoli rileveranno al di sotto della barriera a scadenza, fissata il 28/11/2024, il certificato avrà un valore pari al nominale rettificato per la performance negativa del titolo peggiore. Ad oggi l’acquisto è possibile al prezzo di 99,50 euro e si genererà un profitto totale del 38,51%, o 9,98% annualizzato sia in caso di effettiva ripresa dei titoli selezionati sia nell’ipotesi di nuove discese, contenute però entro il 35% dai prezzi attuali.
Fonte: certificatiederivati.it
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