Saldi per l'estate

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 17/07/2020 09:28

Citigroup ha emesso un prodotto che scambia ampiamente sotto il valore nominale con possibilità di ricevere l’1% al mese.

I listini globali sembrano essere arrivati a quello che sembra un primo capolinea di questo corposo rialzo, con l’S&P 500 distante solamente il 5% dai massimi storici e l’indice Nasdaq che dopo aver aggiornato i massimi storici, dal 13 luglio ha iniziato una fase correttiva degli eccessi raggiunti.  A conferma di ciò, il Vix, sebbene il rialzo abbia portato una contrazione della volatilità, è rimasto su livelli storicamente alti, non proprio coerente con le classiche fasi di bull market di cui siamo stati testimoni negli ultimi anni.

La principale esigenza degli investitori in questi periodi di tassi a zero e politiche monetarie accomodanti è la ricerca di rendimento, compito sempre più difficile in quanto i bond governativi hanno rendimenti prossimi allo zero e per ottenere dei guadagni sul segmento obbligazionario ci si trova costretti a spostarsi su obbligazioni caratterizzate da un più basso merito creditizio.

Per rispondere a tali esigenze, i certificati di investimento consentono di ottenere dei buoni rendimenti, anche maggiori rispetto alle performance dei mercati, ma con una maggiore protezione del capitale rispetto ad una classica strategia buy&hold in cui ci si espone direttamente sui diversi titoli.

Un’ottima occasione è il Phoenix Memory (XS1575035537) di Citigroup, scritto su un basket di tipo worst of composto dai titoli Telefonica, Ferrari, Bayer e FCA. Tale struttura prevede il pagamento di un flusso di coupon mensili dell’1% del valore nominale di 1000 euro se il sottostante meno performante, nelle date di rilevamento previste, sarà al di sopra del 65% del relativo prezzo strike fissato all’emissione.

Tali coupon godono dell’effetto memoria pertanto, qualora non venissero pagati nelle date previste, lo saranno non appena si verificherà la condizione di stacco cedolare.

A partire dal 24/2/2021 vi è inoltre la possibilità che il prodotto rimborsi anticipatamente il valore nominale maggiorato del coupon se tutti i sottostanti del basket saranno al di sopra dei loro prezzi di fixing iniziale. Proprio qui risiede l’aspetto vantaggioso del prodotto; al momento ogni sottostante del basket è al di sopra del proprio strike e l’acquisto è possibile al prezzo di 915 euro, circa l’8,5% al di sotto del valore nominale. Pertanto, se nella prima data di autocall, i sottostanti saranno nella medesima situazione odierna, il prodotto rimborserà 1010 euro, che sommato ai 70 euro di flusso cedolare, renderà possibile ottenere un rendimento del 18% in 7 mesi.

La differenza principale dei certificati rispetto all’esposizione diretta sull’azionario è la barriera del capitale, in questo caso posta al 65% degli strike. Di conseguenza, anche a fronte di discese del 35% dai prezzi iniziali, il prodotto a scadenza avrà un valore di rimborso di 1000 euro senza produrre minusvalenze sul capitale investito bensì generando il rendimento previsto.

Telefonica è un titolo le cui performance rispecchiano quelle del settore delle telecomunicazioni europeo, ovvero è un’azione inserita in un trend di lungo ribassista. La discesa dovuta al Covid ha portato il prezzo dell’azione dai 6 euro ai 3,40 euro rendendo appetibile il titolo a livello fondamentale. Dal minimo battuto a marzo, è stato effettuato un recupero del 20% rispetto ai prezzi odierni, con un massimo battuto a 4,81 euro. Nel caso in cui venisse rotto al rialzo il massimo della candela della scorsa settimana, il movimento potrebbe avere un target finale a 4,80 euro, ovvero l’ultimo massimo battuto dalla discesa.

Ferrari, una delle eccellenze per il nostro paese, definito anche come il brand più forte al mondo, ha chiuso il gap lasciato nella settimana prima delle profonde discese, recuperando tutto ciò che era stato perso in termini di capitalizzazione. Il trend di questo titolo è saldamente impostato al rialzo e nel caso di discese, incontrerebbe supporti di prezzo nelle aree 144-142 euro, zone di accumulo da cui sono partiti gli ultimi movimenti verso i massimi.

Bayer presenta una situazione simile a Ferrari. Anch’esso è un titolo che ha effettuato performance dai minimi di marzo quasi a due zeri, passando dai 44 euro di minimo a un massimo di 73,63 euro. E’ un’azione soggetta a movimenti causati dall’uscita di notizie considerando che opera in un business molto delicato per quanto riguarda la salute dei consumatori. Al momento il supporto maggiore di prezzo di questo rialzo è l’area 55-57 euro che, se raggiunta, potrebbe fornire come entrata long per un’operazione di medio lungo.

Infine FCA che al momento sta disegnando, per coloro che amano l’analisi tecnica e lo studio delle figure sui grafici, un triangolo rialzista con una resistenza appena sotto i 10 euro di quotazione. Se rotto tale livello, potrebbe partire un trend al rialzo con un target finale a 11.5 euro o 12 euro per chi volesse puntare ad un target più ambizioso. Al momento si nota come tutti i minimi settimanali sono stati tenuti e comprati confermando la solidità della tendenza rialzista in atto.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte : certificatiederivati.it

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