Continua il periodo di tensione e di nervosismo sui mercati finanziari con le vendite che hanno continuato a colpire sia l'azionario che l'obbligazionario.
Molti mezzi di informazione e molti blog sostengono che il ribasso attuale sia stato determinato dall'evoluzione della "tragedia" greca ma personalmente non concordo e ritengo che le motivazioni del contemporaneo ribasso di azioni ed obbligazioni vada ricercato altrove; un'ipotesi potrebbe essere l'aumento dell'inflazione, a cui si sommano le prese di profitto degli investitori.
Se infatti il ribasso fosse stato generato solo dai timori per la vicenda greca, avremmo assistito al cosiddetto "fly to quality" con gli investitori che vendono gli asset più rischiosi e, con la liquidità incassata, vanno ad acquistare gli asset ritenuti più sicuri, come ad esempio Bund e Oro.
Sui mercati finanziari è mancato questo secondo passaggio e la liquidità non è stata investita in oro e in bund tedeschi che infatti sono scesi di prezzo, come illustrato nel corso dell'articolo.
La mia impressione è che se le banche centrali non fossero attrici protagoniste sui mercati, soprattutto in Europa con il QE, saremmo nel mezzo di un effetto domino al ribasso.
La situazione è quindi particolarmente delicata e come già ripetuto nelle scorse settimane, in questo contesto la prudenza non è mai troppa !
In questi frangenti a fare la differenza tra il perire ed il sopravvivere nel mare in tempesta del mercato finanziario sono il rispetto del metodo, il money management e la gestione del rischio ( stop loss ) !
Per quanto riguarda l'analisi dei principali asset class, occorre rilevare come l'azionario mondiale sia all'interno di una fase in cui si assiste ad un progressivo degrado dell'impostazione della tendenza dei prezzi e della forza relativa.
S&P 500: nonostante tutto la tendenza di fondo resta sempre impostata al rialzo ma il breve periodo resta sempre in laterale sui massimi.
Rispetto ad altri mercati, come Europa ed Emergenti, stiamo assistendo ad un lieve recupero della "forza relativa" che resta però debole.
Dax: continua la fase di debolezza di breve periodo che si caratterizza per i massimi decrescenti e per la debolezza della "forza relativa".
Ftse Mib: venerdì è stata rotta al ribasso la congestione che era in atto da un paio di settimane.
Nel breve continua quindi la fase di debolezza sul nostro indice che dal punto di vista grafico incontrerà il prossimo supporto in area 22.300 - 22.500 punti, come indicato nell'immagine sottostante.
Mercati emergenti: inversione sull'azionario dei mercati emergenti che virano al ribasso sia sui prezzi che sulla "forza relativa".
A livello grafico ( settimanale ) gli Etf monitorati hanno rotto al ribasso il minimo relativo precedente e generato quindi un segnale ribassista di debolezza.
Continuano le tensioni anche sull'obbligazionario con in testa il Bund tedesco che in pochi giorni ha visto aumentare sensibilmente il rendimento.
Per darvi un'idea concreta della variazione subita dal titolo di stato tedesco, lo scorso 1 giugno il rendimento del Bund 2025 offriva un rendimento lordo annuo dello 0,48% mentre venerdì ( 6 giugno ) in chiusura il rendimento offerto era dello 0,89% lordo annuo.... quasi un raddoppio di rendimento in cinque sedute !
Nonostante la tempesta sui mercati finanziari, l'Oro ( ma anche l'Argento ) resta debole e sembra un asset dimenticato dagli investitori.
Il cambio Eur-Usd resta favorevole al biglietto verde e la tendenza di fondo del Dollaro Usa resta sempre positiva.
In una settimana in cui abbiamo assistito ad un nuovo round dello scontro tra Opec e produttori di Shale Oil, continua la fase laterale del prezzo del Petrolio.
La mia impressione è che questa fase laterale non sia destinata a durare a lungo e credo che a brevissimo il prezzo del petrolio assumerà nuovamente una chiara direzionalità.
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Gabriele
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