Maxi cedole mensili, UniCredit concede il bis

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 30/06/2021 09:52

La prima emissione ad aprile ha conquistato gli investitori. Ora che anche la terza e ultima cedola del 4% è stata staccata, si guarda al prossimo certificato per un nuovo giro del 12%.

 

Sui mercati finanziari esistono i macrotrend, su quello dei certificati invece si vedono i microtrend, ovvero i trend che durano pochi mesi o al massimo uno o due anni ma che vengono cavalcati con straordinaria intensità dai tanti partecipanti al mercato. Da qualche mese si sta facendo sempre più strada la tendenza ad emettere certificati con maxi cedole, pagate non più in un’unica soluzione bensì spalmate su due, tre o quattro osservazioni iniziali. Una tipologia di certificati con simili caratteristiche ha fatto la propria comparsa sul mercato già nel 2019: prevedevano fino a 6 cedole mensili più elevate e successivamente un flusso cedolare più basso, per un rendimento medio annualizzato che in genere non andava oltre il 10%. I sottostanti utilizzati erano caratterizzati da media volatilità e la correlazione era tecnicamente moderata o in alcuni casi, “forte”. Da un paio di mesi a questa parte si è invece alzata l’asticella del rendimento cedolare e in linea con un “risk appetite” crescente da parte degli investitori, hanno iniziato a fare parte dei basket sottostanti dei titoli ad alta volatilità e bassa correlazione. Il risultato è che le cedole che erano del 2% sono ora del 4% e le successive toccano un più che dignitoso livello del 6% annuo. Uno di questi certificati con premi mensili del 4% è stato analizzato dall’Ufficio Studi CedLAB all’epoca della sua emissione ad aprile e a distanza di meno di tre mesi dal lancio possiamo dire che ha mantenuto le promesse per le quali è stato così apprezzato ( e acquistato) dagli investitori.

Il certificato in questione è un Cash Collect emesso da Unicredit ( codice ISIN DE000HV4LWU6 ) che prevedeva il pagamento di 3 cedole del 4% - senza alcuna condizione – con cadenza mensile tra la fine di aprile e il 24 giugno. L’entità del flusso cedolare di 12 punti percentuali, da incassare senza condizioni, finalizzato al recupero delle minusvalenze ha permesso agli investitori di monetizzare la lateralità del mercato, con i tre titoli del basket sottostante ( STMicro- Intesa- Repsol) che dall’emissione hanno realizzato variazioni contenute entro il 4%. Uno scenario di bassa volatilità in trading range che ha fatto sì che il certificato pagasse i premi previsti e li recuperasse anche parzialmente sulla quotazione, oggi pari a 92 euro contro i 98 a cui quotava ad aprile, prima dello stacco del primo coupon. Da ora in avanti il Cash Collect pagherà dei coupon più ridotti, pari all’1,80% a trimestre e a condizione che i tre titoli del basket rilevino almeno al 60% dello strike iniziale. Al medesimo livello è posta la barriera che proteggerà il rimborso del capitale alla scadenza di aprile 2024.

LA NUOVA PROPOSTA DA 4X3

Ora che le tre cedole mensili del 4% sono state pagate, gli investitori si sono messi alla ricerca di nuove soluzioni in grado di generare buoni rendimenti utili alla compensazione delle minusvalenze, senza dover ricorrere a basket di titoli ad elevatissima volatilità e bassissime correlazioni. Unicredit, dal canto suo, non si è fatta sfuggire l’opportunità di concedere il bis, quotando un secondo Cash Collect con caratteristiche simili e un flusso cedolare di 12% in tre mesi ancora tutto da pagare. Il nuovo certificato ha codice ISIN DE000HV8BM50 ed è stato lanciato ai primi di giugno, con le prime tre cedole del 4% che verranno pagate tra il 22 luglio e il 23 settembre. Anche in questo caso non sono previste condizioni da rispettare , con i premi che verranno pertanto riconosciuti in maniera incondizionata ai possessori, mentre le cedole successive scenderanno all’1,3% trimestrale ( 5,2% p.a.) con la barriera di verifica – coincidente con quella per il capitale - al 60%. Assenza di memoria anche per questa nuova proposta ( un punto a sfavore di chi pensa di tenerlo in portafoglio anche dopo lo stacco delle maxi cedole mensili) e possibilità di rimborso anticipato a partire da marzo 2022 con “trigger” che partirà dal 100% per scendere progressivamente al 95% e 90%, in modo tale da consentire l’estinzione automatica anticipata anche in caso di ribasso del 5% o 10% da parte del peggiore tra i titoli del basket: Telecom, Société Générale e Stellantis.

Ad oggi ( 29 giugno) il peggiore tra i titoli è Telecom con un ribasso del 7% dall’emissione mentre il certificato quota 98 euro. Un acquisto a questi prezzi consentirà di incassare un rendimento del 28,88% alla scadenza dei tre anni ( oltre 9,5% p.a.) fino al 35% di ribasso di Telecom ( attuale titolo con la performance più debole).  

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it

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