Le banche in prima linea

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 12/03/2025 12:04

Il risiko bancario resta al centro della cronaca economico-finanziaria: un certificato scritto sulle protagoniste del consolidamento in Italia.

Siamo ormai vicini al redde rationem nella travagliata operazione Unicredit-Commerzbank, un deal (mai annunciato apertamente da Orcel) che ha di fatto innescato il risiko bancario in Italia, dove al momento sono pendenti ben tre offerte pubbliche di scambio tra le principali banche, con Unicredit protagonista anche all’interno dei nostri confini nel tentativo di scalata a Banco BPM. La vicenda “UniCommerz” risale ormai a metà settembre, quando l’istituto di credito italiano ha prima acquisito uno stake del 5% direttamente dal governo tedesco, salendo poi fino al 21% tramite acquisti sul mercato e complesse operazioni in derivati. La scalata è stata fortemente osteggiata in suolo tedesco sia dal governo stesso, restio a lasciare fuori dalla Germania il controllo di una banca nevralgica per le piccole e medie imprese, che dai sindacati, preoccupati per i possibili tagli al personale che il nuovo management avrebbe potuto apportare. Favorevole invece fin da subito la BCE, che spinge verso il consolidamento bancario transfrontaliero, soprattutto nei confronti di soggetti in passato problematici come Commerzbank.

E proprio il via libera da parte della BCE è atteso a breve, con la vigilanza europea che dovrebbe autorizzare piazza Gae Aulenti a convertire in azioni il 18,5% detenuto in derivati e salire al 28%, poco sotto la soglia OPA. Insomma, tutto ancora in sospeso, con Orcel che ha finora mantenuto aperto ogni scenario, dal lancio dell’offerta alla liquidazione dell’intero pacchetto acquistato; ciò che è certo è il rally di Commerzbank, con le azioni che sono passate dai 13,2 euro pagati da Unicredit al governo tedesco agli attuali 23 euro, una significativa plusvalenza messa finora a segno da Orcel. Restando in tema di risiko bancario, andiamo a vedere ora un certificato interamente scritto sui protagonisti del consolidamento in Italia, di cui due dalla parte degli acquirenti (Unicredit e BPER Banca) e due dalla parte degli acquisiti (Banco BPM e Mediobanca).

Parliamo del Cash Collect Memory Airbag Step Down (ISIN: DE000VG4F3S4) emesso da Vontobel e scritto su un basket composto proprio da Unicredit, BPER Banca, Banco BPM e Mediobanca. Il prodotto paga premi condizionati (trigger premio posto al 50% dei rispettivi strike price) pari allo 0,8% mensile (9,6% p.a.), con durata pari ad oltre tre anni e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 29 aprile 2025 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 95% dei rispettivi strike price (il trigger autocall decresce poi a cadenza dell’1% ogni mese). Arrivando al posizionamento della barriera, la troviamo al 40% dei livelli iniziali ed è pertanto in grado di difendere il capitale da ribassi che possano estendersi fino al 60% dai livelli di fixing all’emissione; diversamente, il livello di low strike è posto al 60% e ciò implica che qualora alla scadenza il sottostante sia a un valore inferiore alla barriera, per il rimborso si procederà a una semplice operazione che terrà conto del 60% come livello di riferimento. Vediamo alcuni esempi ipotizzando che il sottostante worst of a scadenza sia:

  • Per ribassi fino al 50% à  rimborso 100 euro + tutte le cedole previste;
  • Per ribassi dal 50% fino al 60% à rimborso 100 euro;
  • Per ribassi oltre il 61% à rimborso lineare prendendo come riferimento il low strike: prendiamo ad esempio l’attuale worst of Mediobanca, con low strike posto a 9,518 euro. In caso di rilevamento finale al di sotto della barriera (6,345 euro), il valore di rimborso sarà ottenuto dividendo il prezzo di rilevamento finale (ipotizziamo per un esempio numerico 6 euro) per il low strike, moltiplicando poi per il nominale.

6: 9,518 = 0,63038

0,63038 x 100 = 63,04 euro

La durata massima del prodotto è pari poco più di tre anni (scadenza 31 luglio 2028), con il capitale protetto fino a ribassi del 62% del worst of Mediobanca (tenuto conto dei valori attuali); al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dal livello low strike: nel caso di un -70% dalle quotazioni di Mediobanca, il rendimento del certificato sarebbe pari al -47,2%, senza considerare le eventuali cedole incassate. Il certificato è quotato sul Cert-X ad un prezzo lettera prossimo alla parità, con un rendimento ottenibile dall’investitore superiore al 9,3% annualizzato, in caso di mantenimento della barriera a scadenza.

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

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