L’INVISIBILE SOSTEGNO DELLA VOLATILITA’

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 03/12/2020 14:48

Superati i più grandi macro-rischi del momento, la volatilità in progressiva contrazione continua a sostenere l’azionario proiettando gli indici sui massimi. Come muoversi con uno dei certificati più difensivi del segmento.

Tutto ciò che si pensava potesse accadere nel post elezioni americane non è accaduto e tutti i timori di una crisi prolungata negli anni dopo l’effetto deflagrante causato dalla crisi Covid si sono rivelati quasi infondati anche e soprattutto grazie alle imponenti misure di sostegno delle diverse Banche Centrali. Una maglia fitta che ha sorretto la struttura, tessuta dall’enorme mole di liquidità iniettata nel sistema finanziario volta a stimolare la ripresa dell’attività economica dopo le stringenti misure imposte dai governi per contrastare la diffusione della pandemia.

Tutto ciò, unito alla progressiva contrazione della volatilità implicita e all’importante flusso di acquisti su derivati al rialzo ha creato l’ambiente ideale per un andamento mean reverting, sostenendo il trend al rialzo degli indici azionari che sta portando benefici in particolar modo ai titoli “value” che, dopo quasi un decennio, cominciano a sovraperformare i titoli growth dando modo agli investitori di pensare che si sia in procinto di assistere a una poderosa rotazione di portafoglio. Se si osserva l’andamento dell’indice italiano nel mese di novembre si nota una chiara euforia che ha scatenato acquisti generalizzati su tutto il listino, al punto da far balzare il FTSE Mib in vetta alla graduatoria dei migliori indici mondiali, dopo mesi – o forse anni – di underperformance relativa.

Coloro che credono nella qualità delle nostre aziende e hanno il desiderio di sfruttare questa risalita ma tenendo una mano ben stretta al portafoglio, hanno modo, grazie alla nuova emissione di Unicredit, di investire su un certificato che consente di ottenere rendimenti periodici e una protezione profonda del capitale, anche in caso di profonde discese dai prezzi attuali.

Stiamo parlando del Phoenix Memory  avente codice ISIN DE000HV4HUR4, una struttura opzionale scritta su un basket composto dai titoli Eni, Generali e Intesa, che punta a pagare coupon trimestrali con effetto memoria dello 0,9% se nessuno dei tre sarà al di sotto del 50% dei prezzi strike fissati all’emissione in ciascuna delle date di osservazione previste. Un meccanismo puntuale che consentirà all’investitore di incassare un premio annuo del 3,6% sia che i tre titoli, tra i più apprezzati e presenti nei portafogli, salgano di prezzo sia che scendano anche del 50%: un compromesso tra “upside” limitato sui guadagni e profonda protezione del capitale investito che non può non essere apprezzata da chiunque abbia a cuore i propri investimenti.

Inoltre, tale prodotto prevede il rimborso anticipato automatico da parte dell’emittente nel caso in cui, a partire dal 18/11/2021, il titolo meno performante tra i tre sarà al di sopra del 95% dei prezzi di fixing iniziali, ossia anche nell’ipotesi che abbia perso il 5% dall’emissione. Ciò che rende questo certificato particolarmente adatto per la costruzione di portafogli a rischio medio basso è il giusto rapporto tra rischio rendimento in relazione alle dinamiche che ne hanno permesso la costruzione: innanzitutto si parta dal considerare la presenza di tre titoli nel basket sottostante con una correlazione definita “ forte”, ossia superiore allo 0,7% con una punta dello 0,84%, che permette all’investitore di subire minori rischi legati all’eventualità che uno dei tre titoli si muova in netta controtendenza rispetto agli altri due.

Proprio il fattore correlazione esercita un impatto determinante nella formazione dei prezzi della struttura sottostante ai certificati e più questa è alta e meglio sarò per chi decide di investire. Dall’altro lato, se il certificato non promette rendimenti da capogiro è perché si propone con un grado di protezione del capitale a dir poco elevato, capace di contenere perdite dei tre titoli azionari fino al 50% al termine dei tre anni di durata, a livelli inferiori ai minimi decennali o mai toccati.

L’acquisto oggi al prezzo lettera odierno di 98,85 euro consentirebbe di ottenere a scadenza, a parità di condizioni o anche a fronte di marcate discese, un rimborso totale di 110,80 euro, contabilizzando un rendimento sul capitale investito del 12,08%, o 4,03% annualizzato.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it

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