Non si placano i venti di guerra sui listini europei. Il ritorno della volatilità coincide con il ritorno di Barclays sul mercato italiano dei certificates. Spicca un barriera 40% con cedole incondizionate
Prove di rimbalzo per i mercati azionari europei dopo che nei giorni precedenti l’indice di volatilità ( VStoxx) aveva raggiunto il terzo livello più alto di sempre, a ridosso del 60%. Un’iniezione di fiducia per gli investitori, che avevano assistito, la precedente ottava, al ribasso più marcato da marzo 2020 per Piazza Affari ( FTSE Mib -12,84% ), con in particolare i titoli del settore bancario venduti a piene mani dagli operatori. È dunque in un contesto di accentuata volatilità, che i certificati di investimento riescono ad esprimere il meglio delle loro potenzialità, con gli strutturatori di Barclays, al ritorno sulla scena dei certificates in Italia dopo quasi 10 anni, che offrono una soluzione di investimento altamente difensiva quanto potenzialmente redditizia.
Il certificato si colloca all’interno di una prima serie di 4 prodotti quotati in Borsa Italiana, tutti accomunati dalla struttura di base dei Cash Collect, e più nello specifico è il Fixed Cash Collect Step Down (ISIN: XS2349065347) scritto su un basket tutto italiano composto dai titoli Unicredit, Intesa Sanpaolo, Stellantis, Eni, che prevede sia una barriera molto profonda (40% dei rispettivi strike price) sia un flusso di premi incondizionati pari all’1,7% trimestrale. Tali caratteristiche rendono dunque l’investimento particolarmente adatto per l’investitore caratterizzato da un profilo di rischio medio-basso ma che non vuole rinunciare all’incasso di cedole elevate.
La durata del prodotto è di 3 anni, con la possibilità, già dalla seconda data di osservazione (29 agosto 2022), di vedere rimborsato il valore nominale (pari a 100 euro) qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price. Il trigger autocallable decresce del 5% ogni anno, con le probabilità di richiamo anticipato dello strumento che aumentano così andando avanti nel tempo.
Nel caso in cui invece si arrivi alla data di osservazione finale del 28 febbraio 2025, il certificato verrà rimborsato al proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio sempre di tipo incondizionato, qualora il peggiore dei titoli che compongono il paniere rilevi al di sopra del 40% del rispettivo strike price ( si riesce pertanto ad attutire un calo del 60% dai prezzi iniziali). Al di sotto di questa soglia, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of.
Il certificato è acquistabile ad un prezzo lettera di circa 94 euro, con Unicredit e Stellantis attualmente in ribasso del 16% circa rispetto allo strike. In caso di mantenimento a scadenza del prodotto, il rendimento complessivo ottenibile dall’investitore è del 28,84% (9,62% circa su base annua), fino ad una ulteriore discesa del 52% dalle attuali quotazioni da parte di Stellantis o Unicredit.
Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
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