Il mercato dispone ancora di carburante per salire?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 29/11/2023 12:41

La domanda sorge spontanea: siamo in presenza di una ri-accumulazione che condurrà a poderosi nuovi massimi storici, o è tutta una distribuzione che presto sortirà i suoi malefici effetti? I ribassisti fanno atto di contrizione e di pentimento.

 

Le quotazioni dei listini azionari stazionano pigramente sui massimi di periodo, fornendo a tutti solide argomentazioni a supporto della corrente posizione: i rialzisti siedono sulle generose plusvalenze accumulate in questo straordinario mese di novembre. I ribassisti affacciatisi nelle ultime due settimane trovano scarsi motivi per temere il peggio, vista la volatilità compressa ai minimi termini: dopotutto, potrebbero smettere in ogni momento, ricoprendosi su livelli non troppo distanti da quelli correnti...
In fondo il mercato è salito così tanto che non può andare molto lontano, devo ritenere non pochi. Bisogna chiedersi però se questo è un genuino bull market – in essere da oltre un anno, non dimentichiamolo – o un reflex rally. Il rialzo partito ad ottobre del 2022 ha quasi integralmente ritracciato il bear market dei primi tre trimestri dello scorso anno, e le quotazioni correnti dell’indice S&P500 si collocano sugli stessi livelli di inizio settembre 2021.
Ben 27 mesi, per non andare da nessuna parte. La domanda allora sorge spontanea: siamo in presenza di una ri-accumulazione che condurrà a poderosi nuovi massimi storici, o è tutta una distribuzione che presto sortirà i suoi malefici effetti?

Gli strategist delle case di investimento appaiono disorientati, e si prestano ad un sano bagno d’umiltà. Sono lontani i tempi di fine 2022, quando nel complesso proponevano uno S&P di questi tempi a 4000 punti, con non poche previsioni che contemplavano il “3” come prima cifra. Per il 2024 la stima mediana si attesta ad uno scialbo +3.0%, ma i pessimisti hanno fatto atto di contrizione, e persino un Mike Wilson di Morgan Stanley, ora caduto in disgrazia dopo aver tirato la carretta dei ribassisti per l’intero anno; vede Wall Street pressappoco sui livelli correnti fra dodici mesi, dopo aver messo da parte le profezie di sciagure legate ad una improbabile recessione. Non si contano in questi giorni gli smantellamenti di hedge fund specializzati nelle vendite short.
Il nostro responso sarà formulato sulla base dei setup quantitativi che si manifesteranno nel corso delle prossime settimane, per cui ci prendiamo la licenza di temporeggiare prima di proiettare l’andamento dei prossimi mesi. Di sicuro il mercato azionario ha ancora carburante a sufficienza per migliorarsi nei tempi già specificati.

 

Gaetano Evangelista

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