Nuovi Fixed Cash Collect Airbag targati Marex, che proteggono fino a ribassi pari a quasi il 70% dei titoli sottostanti
Prosegue il momento di ottimismo sui mercati, in particolar modo in Italia, dove il FTSE Mib continua a registrare massimi su massimi di periodo, ormai in pianta stabile al di sopra dei 26 mila punti, soglia che sembrava impensabile da recuperare fino ad un paio di mesi fa. Leggermente più incerta (almeno a livello grafico) la situazione negli Stati Uniti, dove l’S&P500 non mostra un chiaro trend di medio periodo, rimanendo in prossimità della soglia psicologica dei 4.000 punti. Vista la situazione macroeconomica non particolarmente delineata, proseguiamo il filone cominciato nei precedenti appuntamenti dedicato alla presentazione di alcuni Fixed Cash Collect Airbag, una struttura creata per la prima volta nel 2022 combinando la protezione dell’effetto airbag con il flusso di cassa derivante dai premi incondizionati, generando strutture molto difensive e resilienti: l’aumento dei tassi di interesse ha infatti creato lo spazio necessario per la strutturazione di questo tipo di certificato anche con l’impiego di sottostanti meno volatili.
Andiamo quindi a presentare due alternative entrambe emesse da Marex, dalla struttura molto simile ma legate a titoli differenti. La prima (ISIN: IT0006754433) è scritta su un basket tutto italiano composto da Leonardo, Eni ed Intesa Sanpaolo, presenta barriera posta al 50% degli strike ed effetto airbag, con premi incondizionati pari allo 0,625% mensile (7,5% p.a.), durata massima cinque anni e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 2 maggio 2024 (vi è dunque la certezza di ricevere almeno 15 premi prima dell’eventuale autocall) e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 1.000 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 95% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable è fisso). La peculiarità del prodotto risiede nel consistente flusso di premi incondizionati previsti fino a scadenza, pari a ben 375 euro per certificato su 1.000 euro di valore nominale.
Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 2 febbraio 2028 senza che il certificato sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari allo 0,625%, qualora Leonardo, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 97,81% dello strike price) non perda un ulteriore -49% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà però calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera. Bisogna peraltro osservare che la presenza di cedole incondizionate fa sì che il downside dello strumento sia attutito ulteriormente negli scenari più catastrofici, con una performance negativa in caso di un -70% di Leonardo limitata ad appena un -4% a scadenza.
La seconda alternativa (ISIN: IT0006754441) è invece legata ad un basket formato da Apple, AMD ed Amazon, prevedendo flusso cedolare incondizionato pari allo 0,667% (flusso totale a scadenza pari a 400,2 euro per certificato su 1.000 euro di valore nominale, 8% p.a.), con barriera posta al 50% degli strike e presenza di effetto airbag. Esattamente come il precedente, l’autocall è possibile da maggio 2024 (trigger fisso posto al 95% degli strike) e la protezione offerta dallo strumento è larghissima, con una performance negativa in caso di un -70% del worst of AMD limitata ad appena un -1,5% a scadenza.
Entrambi i certificati sono quotati ad un prezzo lettera pari a 1.000 euro, con un rendimento annualizzato ottenibile dall’investitore pari al 7,45% per l’IT0006754433 (in caso di mantenimento della barriera a scadenza) e del 7,95% per l’IT0006754441.
Di Pierpaolo Scandurra
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