Ecco il certificato che mancava nel tuo portafoglio

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 11/01/2023 08:57

La barriera al 40% con l’Airbag irrompe sul mercato dei certificati. Rendimento annuo che sfiora il 9% per 4 big italiane e protezione oltre il -60%.

Sereno variabile sul FTSE Mib, con l’indice italiano che conferma il buon periodo di forma anche nel 2023, cominciato nel migliore dei modi possibili con la rottura di area 24.800 punti. I buoni dati sull’inflazione europea (al di sotto delle aspettative ed in riduzione rispetto alle precedenti letture, principalmente grazie all’apporto delle componenti più volatili, come beni energetici ed alimentari) sembrano infatti aver confortato gli operatori di mercato in merito al percorso di rialzo dei tassi annunciato a metà dicembre dalla governatrice della BCE Lagarde, recuperando tutto il terreno perso a seguito dello speech più hawkish degli ultimi anni. La prudenza è tuttavia d’obbligo in questo 2023, con diverse questioni che restano tuttora irrisolte, a partire dalla guerra Russia-Ucraina ancora in corso, dai PMI industriali e servizi (due dei principali leading indicator macroeconomici) dell’area euro ormai stabilmente sotto quota 50, lo spartiacque che divide l’espansione economica dalla contrazione economica, arrivando infine alla stessa inflazione, la cui componente core non ha ancora trovato un suo picco.

Tutte problematiche che rimangono sul tavolo e che, almeno per il momento, sembrano essere ignorate dai mercati europei, che continuano a far segnare massimi su massimi di periodo. Per l’investitore in certificati questo momento di rialzo è probabilmente coinciso con una gradita serie di rimborsi anticipati, con la necessità di trovare nuovo impiego alla liquidità liberata. Nel bel mezzo di un rally azionario potrebbe essere una buona idea posizionarsi su prodotti difensivi, dotati di barriere profonde e possibilmente con opzioni accessorie tali da ammortizzare le performance negative in caso di un ribasso dei sottostanti, con il rialzo dei tassi di mercato che ha peraltro creato spazio agli strutturatori per poter pagare anche premi periodici interessanti.

Una delle massime espressioni di quanto detto finora è il Phoenix Memory Airbag (ISIN: XS2458828667) emesso da Barclays e scritto su un basket worst of composto da Prysmian, Intesa Sanpaolo, Stellantis e STMicroelectronics. Il certificato presenta premi condizionati (trigger premio posto al 50% degli strike price), pari allo 0,75% a cadenza mensile (prossima data di rilevamento il 3 febbraio 2023) fino alla scadenza del 14 luglio 2026 (durata massima dello strumento pari a tre anni e mezzo), per un premio annuo complessivo del 9%. Le barriere capitali dei sottostanti sono poste su livelli estremamente difensivi (al 40% dei rispettivi strike price): su Intesa Sanpaolo, ad esempio, il knock out è posto a quota 0,869 euro, livello toccato dal titolo soltanto durante gli anni della crisi del debito sovrano; lo stesso dicasi per le barriere su Prysmian e Stellantis, rispettivamente poste a 14,132 euro e 5,53 euro, entrambe sui minimi del covid per i due titoli, e su STMicroelectronics (13,42 euro, sui livelli del 2019, quando però l’EBITDA generato dalla società era inferiore alla metà di quello attuale).

Non solo, il certificato presenta l’effetto airbag, che consente di ridurre significativamente la performance negativa del prodotto nel caso in cui uno dei titoli scendesse al di sotto della barriera capitale, oltre a conferire al certificato una maggiore tenuta del prezzo durante la sua vita: nei certificati dotati di tale effetto la performance negativa verrà infatti calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera. Tale effetto risulta particolarmente significativo se combinato con la barriera posta al 40% degli strike, per un fattore airbag pari a 2,5: ad un -70% del worst of Prysmian, la performance del certificato sarebbe pari ad “appena” il -26,76%. Il certificato potrà infine essere rimborsato anticipatamente, qualora tutti i titoli rilevino almeno in corrispondenza del 95% degli strike price a partire da ottobre 2023 e per le successive date di rilevamento a cadenza mensile. Il prodotto è acquistabile sul Cert-X ad un prezzo prossimo alla parità per un rendimento annualizzato pari all’8,8% y/y.

 

A cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

 

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