E' ancora buy on the deep sui mercati azionari?

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 28/01/2020 18:38

L’emergenza coronavirus ha fatto scivolare pesantemente i mercati in avvio di settimana ma dopo 24 ore stanno già tornando gli acquisti. Come approfittare dei ribassi senza rischiare di farsi male.

 

Le iniezioni di liquidita della FED tramite i repo market e più in generale le mosse delle Banche Centrali stanno sostenendo il rialzo prolungato dei mercati azionari, in molti casi su livelli record. D’altra parte, i rendimenti sull’obbligazionario continuano ad essere a livelli storicamente bassi, addirittura negativi per alcuni bond caratterizzati da un alto rating. A fronte di questa situazione, comprando equity sui massimi ci si espone tuttavia al rischio di un errato market timing, ovvero di comprare dei titoli e subire un’improvvisa discesa delle quotazioni per effetto di una correzione del trend crescente in atto. Una soluzione in grado di attutire l’impatto del classico “cerino in mano” è rappresentata da un certificato di investimento, tra gli strumenti con il maggior tasso di crescita e diffusione tra gli investitori italiani nell’ultimo biennio.

 

Il certificato, denominato Phoenix Memory Airbag (ISIN: XS1973516914), recentemente emesso da Credit Suisse, permette di investire indirettamente sul mercato azionario europeo puntando contemporaneamente su 4 titoli del calibro di Nokia, Kering, Societe Generale e Adidas. Rispetto all’investimento tradizionale il certificato offre tuttavia diversi e significativi vantaggi: il primo riguarda il rendimento potenziale, già quantificato in 4 premi trimestrali dell’1,40% ciascuno, per un totale del 5,60% annuo, che si otterrà non solo se i 4 titoli cresceranno di valore ma anche se si deprezzeranno fino al 50%! ; il secondo riguarda la fiscalità delle plusvalenze e permette di utilizzare tali premi per compensare eventuali minusvalenze presenti nello zainetto fiscale; proseguendo, un ulteriore evidente vantaggio consiste nel fatto di poter salvaguardare il capitale investito fino ed oltre il 50% di ribasso di ciascun titolo, dal momento che entro la barriera del 50% di ribasso l’investitore sarà certo di non subire perdite mentre oltre beneficerà della presenza dell’opzione Airbag. Più nel particolare, sfruttando tale opzione, ipotizzando che alla scadenza di gennaio 2025 uno dei titoli si trovi in profondo ribasso del 52% dall’emissione, anziché subire una perdita analoga del 52% sul capitale investito, si riceverà un rimborso pari a 96 euro ogni 100 nominali, riducendo pertanto le perdite al 4%.

 

Proseguendo nell’analisi del certificato, un’ulteriore opzione molto vantaggiosa è quella dell’effetto memoria; nel caso in cui, in una delle date di osservazione trimestrali, non si verificasse la condizione di tenuta del livello posto al 50% dei prezzi di emissione dei 4 titoli, l’importo non percepito verrebbe accantonato per essere pagato successivamente, alla prima data utile. Infine, va specificato che il certificato potrebbe anche terminare anzitempo la propria esperienza sul mercato EuroTLX in quanto è presente nel regolamento un’opzione Autocallable, che farà estinguere anticipatamente il certificato, con il rimborso dei 100 euro nominali maggiorati dei premi fino a quel momento maturati ed eventualmente non pagati, a condizione che i 4 titoli rilevino nelle date di osservazione trimestrali a un prezzo non inferiore a quello di emissione. In tal caso, pertanto, il richiamo anticipato sarà automatico e non discrezionale.

 

Inoltre, il rischio di market timing è ridotto di molto data la profonda barriera del capitale che rende questo prodotto estremamente difensivo a fronte di discese dei titoli sottostanti. In sostanza, si incorrerà in una perdita a partire dal livello definito barriera del capitale solo se, a scadenza fissata il 24/1/2025, una delle 4 azioni quoterà sotto il 50% del proprio strike iniziale. In caso di tenuta del livello, il certificato rimborserà 100 euro di valore nominale. Il tutto è possibile grazie a due rinunce: la prima riguarda il dividendo che i 4 titoli distribuiranno( ad eccezione di Nokia, che lo ha cancellato per i prossimi esercizi) e che l’investitore in certificati non percepirà mentre la seconda è il guadagno illimitato dei titoli azionari a cui l’acquirente del certificato non potrà eventualmente partecipare.

 

ANALISI DEI TITOLI DEL BASKET

 

I titoli componenti il basket presentano situazioni di stabilità sia per quanto riguarda i fondamentali sia graficamente.

Kering è caratterizzato da un basso indebitamento e utili, margini e EBITDA in crescita. Il colosso del lusso è adesso sui massimi storici ed il trend di lungo sembra ben impostato al rialzo. Il livello per cui viene compromesso il rimborso dell’intero valore nominale è 305 euro, battuto l’ultima volta nell’ottobre del 2017. Nokia, dopo aver scontato pesantemente la notizia negativa di un mancato raggiungimento degli utili previsti, sta vivendo una fase di recupero fino ai livelli di prezzo pre-news. Sono comunque positive le prospettive sul titolo in quanto ha firmato 63 contratti nel mondo per la nuova rete 5G. I fondamentali evidenziano una bassa crescita dei ricavi con utili e EBITDA stabili nel corso degli anni. La barriera del capitale per questo titolo è posta al prezzo di 1,87 euro, al di sotto dei minimi degli ultimi anni. Tale livello non viene raggiunto dal 2012.  Il titolo Adidas  continua ad aggiornare i massimi e il trend di lungo sembra coerente con la tendenza globale del mercato. E’ un’azienda con bassi livello di indebitamento, utile e EBITDA in crescita. Il livello di barriera è posto a 155 euro, sotto i minimi degli ultimi due anni, a fronte di un prezzo corrente di 301,25 euro.  Infine, Societe Generale, banca francese, sta vivendo una fase di ‘stallo’ sia per quanto riguarda le quotazioni sia per quelli che sono i fondamentali. Gli utili aziendali sono in leggera flessione ma la positività si può trovare nella capitalizzazione del titolo, in crescita ormai da diversi anni. La barriera del capitale è posta a 15,32 euro, anch’esso livello di prezzo che non viene rivisto da luglio 2012.

 

Negli ultimi giorni, le preoccupazioni derivanti dal contagio del virus proveniente dalla Cina hanno frenato la crescita dei prezzi e un aumento di volatilità causando performance negative sui maggiori listini azionari globali. Ciò ha portato il prezzo del certificato a 98,60 euro, quotando per la prima volta dall’emissione sotto la pari, ovvero al di sotto del valore nominale. Alla luce di queste considerazioni sui sottostanti, il certificato, avendo la barriera del capitale posta al 50% dei prezzi strike, rappresenta un’ottima alternativa all’investimento diretto in azioni.
 



A cura di Pierpaolo Scandurra
Managing Director di Certificati e Derivati

 

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