Come raddoppiare il capitale in 5 anni

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 25/05/2021 15:15

Poco meno del 20% annuo è il rendimento offerto da questa proposta di Goldman Sachs nel segmento dei certificati con premi periodici. E i rischi sono contenuti grazie all’effetto Airbag sotto la barriera.

A chi non piacerebbe raddoppiare il capitale nei prossimi 5 anni senza rischiare l’osso del collo? E’ difficile che una proposta simile non susciti quantomeno la curiosità di saperne di più, a maggior ragione se non proviene da una locandina pubblicitaria del prodotto miracoloso di turno. La sintesi dell’analisi dello scenario alla scadenza di questo certificato quotato in Borsa Italiana da Goldman Sachs è proprio questa: raddoppiare o quasi il capitale se fra poco meno di 5 anni un basket di 4 titoli americani operanti nel settore cloud and computing si troverà ai valori di oggi o anche un po’ più in basso. Come è possibile, direte voi, che in un mercato caratterizzato da tassi zero ci sia un investimento in grado di prospettare un simile scenario. Detto fatto, cerchiamo di capire assieme a quali condizioni si riesca ad ottenere il premio in palio e come la banca d’affari americana sia riuscita a costruire una struttura con tali caratteristiche.

Prima di tutto dobbiamo considerare che siamo all’interno del segmento dei certificati di investimento, strumenti finanziari replicanti di una strategia in opzioni che vengono realizzati da emittenti bancari mediante la rinuncia, da parte dell’investitore, ai dividendi che i sottostanti azionari distribuiscono. Qualsiasi profilo asimmetrico venga a crearsi, come quello della proposta che stiamo analizzando, è quindi realizzabile a condizione che l’acquirente accetti di rinunciare ai dividendi delle azioni su cui implicitamente investe. Una volta trattenuto il flusso dei dividendi stimati per gli anni di durata del prodotto, l’emittente assembla una combinazione di opzioni plain vanilla ed esotiche e crea una strategia in grado di performare anche in condizioni di mercato avverse o di proteggere il capitale dai ribassi. Nessun regalo quindi da parte della banca che costruisce e quota il prodotto, in quanto qualsiasi opzione che vada a beneficio dell’investitore sarà stata finanziata con i dividendi e con il ricorso ad altre due variabili essenziali nella formazione dei prezzi delle opzioni: il tempo e la volatilità.

Concentriamoci ora sulla volatilità, ossia sull’indice che misura le oscillazioni di prezzo di un titolo o indice azionario. Tutti conosciamo il Vix, come indice di volatilità implicita delle opzioni sul mercato americano ( S&P500) ma ogni titolo quotato che abbia delle opzioni ha una sua volatilità e più questa è alta e maggiori saranno le oscillazioni di prezzo attese: viceversa più è bassa e minori saranno i rischi che il titolo si muova violentemente. Quando la volatilità è alta, come è avvenuto nell’ultimo anno, le variazioni sono più ampie anche all’interno della stessa giornata di contrattazione e di conseguenza il rischio che si possano verificare dei ribassi molto marcati è più alto. Su questo presupposto si basa la costruzione del certificato oggetto della nostra analisi, ossia monetizzare l’alta volatilità dei titoli azionari selezionati creando una strategia dal carattere fortemente asimmetrico. In più si aggiunga che dall’emissione del certificato uno dei 4 titoli del basket ha subito un’importante flessione e pertanto il prezzo a cui è possibile acquistare in Borsa Italiana è ora molto al di sotto della pari.

ANALISI DEL CERTIFICATO

Il certificato è un Phoenix Memory Airbag, identificabile tramite codice isin JE00BLS3FV32, una delle strutture tra i certificati a capitale condizionatamente protetto più amate da coloro che cercano un compromesso tra rendimenti e volatilità. L’andamento di questo strumento è legato ad un basket composto da Fastly, Docusign, Zscaler e Splunk, titoli americani grazie ai quali si è riusciti a strutturare un payoff di questo tipo sfruttando principalmente la componente volatilità implicita. Questo prodotto è in grado di pagare un generoso coupon mensile dell’1% del valore nominale di 1000 euro nel caso in cui tutti i titoli siano al di sopra del trigger cedolare, posizionato al 60% dei prezzi strike. Uno degli aspetti, comune a molte tipologie di certificati, ma particolarmente vantaggioso in questo caso, dato il prezzo lettera di 851,3 euro, è la possibilità di rimborso anticipato a partire da aprile 2022, rimborso che avverrà nel caso in cui le quotazioni iniziali dei sottostanti fossero al di sopra dei prezzi strike, fissati inizialmente. In tal caso, l’autocall rappresenta un’opportunità per ottenere una plusvalenza sul potenziale prezzo di acquisto odierno del 17,46% senza considerare il flusso cedolare previsto per questo lasso di tempo. Ciò che è invece l’aspetto di maggior rilievo è l’effetto airbag sulla barriera del capitale, posta al 60% dei prezzi strike. Grazie a questa opzione, nel caso in cui a scadenza, prevista il 6 giugno 2026, uno o più titoli fossero scesi al di sotto del livello barriera, si otterrà un valore di rimborso pari alla performance negativa da strike, moltiplicata per il rapporto airbag, in questo 1,66, proteggendoci fino a discese maggiori del 20% dal prezzo attuale. Comprarlo oggi significherebbe ottenere, se tenuto fino a scadenza, un rendimento dell’89,21% sul capitale investito e una protezione importante anche a fronte di discese dei sottostanti, rappresentando un’occasione quasi singolare per i mercati di oggi. Chi dovesse acquistare tale certificato dovrà tuttavia essere disposto a subire escursioni di prezzo più marcate sul breve periodo, in linea con l’alta volatilità dei sottostanti selezionati.


Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it

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