A fronte del recente sell-off causato dalla paura dell'epidemia da Covid19, le banche centrali dei paesi occidentali hanno intrapreso una politica accomodante abbassando i tassi di interesse e fornendo liquidità soprattutto ai settori maggiormente colpiti al fine di sostenere i consumi e non fermare l’economia reale.
Gli investitori in cerca di rendimenti che il mercato obbligazionario non offre più hanno però la possibilità di ottenere profitti investendo nei certificati con flussi periodici condizionati all’andamento di un titolo o indice azionario, conosciuti come Cash Collect o Phoenix Memory.
Tra le nuove emissioni, si segnala il Phoenix Memory Maxi Coupon (ISIN: IT0006746298) di casa Natixis, che oltre a prospettare rendimenti annui di tutto rispetto è anche il prodotto ideale per chi ha la necessità di attingere allo zainetto fiscale per non perdere definitivamente le minusvalenze in scadenza a fine anno.
Tale prodotto paga nelle prime due date di rilevamento ( di cui la prima il 14 aprile e la seconda il 13 maggio) generosi importi del 7,5% del valore nominale di 1000 euro se tutti i sottostanti del basket (FCA, Unicredit, Leonardo, Poste Italiane, Generali Assicurazioni) rileveranno rispettivamente il 6 aprile e 6 maggio un prezzo non inferiore al 50% degli strike iniziali fissati all’emissione del prodotto. In seguito, verranno pagati importi mensili dello 0,65% con la condizione però che i sottostanti siano al di sopra del 70%. Qualora questa non sia rispettata, grazie all’effetto memoria, tutti i coupon non pagati non verranno persi ma verranno distribuiti nella prima data in cui tale condizione verrà rispettata.
Il certificato, a scadenza prevista il 13/3/2025, rimborserà il valore nominale di 1000 euro se il sottostante peggiore del paniere sarà al di sopra del livello barriera del capitale posta al 60% dei prezzi di esercizio fissati inizialmente. Nel caso in cui, a scadenza, il worst sia al di sotto della barriera, il certificato verrà rettificato della performance negativa del titolo. Veniamo a un’analisi più dettagliata dei titoli componenti il basket, sottolineando come il certificato possa essere utilizzato dagli investitori anche solamente per il periodo necessario a ottenere i due maxi premi mensili utili per il recupero minusvalenze.
FCA sta soffrendo particolarmente la congiuntura pandemica ma è un titolo che presenta dei solidi fondamentali. Le metriche valutative Price to Book ratio, Price to Earnings e Price to Sales si attestano su livelli considerati ‘bassi’ pertanto il prezzo del titolo a 6,43 euro al momento risulta conveniente per gli investitori che vogliono puntare su titoli che presentano caratteristiche da asset ‘growth’.
Unicredit appartiene al settore bancario italiano, settore su cui la BCE ha imposto l'obbligo di sospensione dei dividendi e dei buyback in quanto, ogni finanziamento che verrà ricevuto, dovrà essere dedicato all’emergenza sanitaria. La discesa delle quotazioni ha portato il titolo a livelli di prezzo inferiori a quelli degli ultimi anni rendendo così l'istituto bancario accattivante per coloro che credono nella ripresa nel lungo termine.
Leonardo, società specializzata nel settore dell'aereonautica e della sicurezza, con alta partecipazione statale, a fronte di questa discesa ha toccato quotazioni mai viste prima d’ora. L’emergenza sanitaria ha portato l'azienda a produrre attrezzature medicali, dati gli stabilimenti specializzati in produzione di motori e componenti meccanici. La domanda di questi beni da parte del ministero della salute italiano potrebbe riportare il titolo a livello di prezzo più alti rispetto alle quotazioni odierne.
Poste Italiane, titolo da 10 miliardi di capitalizzazione e un beta di 0.89 che lo rende difensivo rispetto al mercato, presenta solidità dal punto di vista della struttura finanziaria e del business che rientra tra le attività che non hanno cessato la propria produzione di servizi.
Generali Assicurazioni, ultimo titolo componente il basket, è l’unico che non ha rotto i minimi del 2016. Graficamente si configura quindi come un titolo difensivo che, a fronte di una ripresa dei listini globali, potrebbe reagire meglio di altri. A conferma di ciò vi è anche il beta del titolo, 1.38, che lo classifica come aggressivo rispetto alle azioni precedentemente descritte.
Fonte : certificatiederivati.it
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