Carenza di chip. Crisi industriale o opportunità?

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 20/04/2021 10:37

La forte domanda di semiconduttori, ha assorbito tutta l’offerta di chip allarmando il settore tech in tutto il pianeta. Come investire sul gigante Taiwan Semiconductor.

Le misure restrittive in atto ormai da oltre un anno hanno cambiato le abitudini e accelerato il processo di digitalizzazione, comportando un forte aumento nella domanda di beni di consumo elettronici in tutto il mondo. Nello specifico la domanda per i chip, ovvero quei componenti necessari al funzionamento di molteplici beni, dai computer agli smartphone fino ai veicoli elettrici, è arrivata ad un livello così alto da causare una carenza su base mondiale. La supply chain di questi prodotti vede a capo i due maggiori produttori in Asia, più in particolare in Corea del Sud con Samsung e a Taiwan con TSMC (è noto inoltre il mercato di Taiwan per essere il principale mercato per i semiconduttori al mondo) che momentaneamente fanno fatica a far fronte alle richieste degli altri grandi nomi della tecnologia.

Tale evento ha portato, come spesso siamo abituati a vedere, gli Stati Uniti a reagire riportando la produzione a livello interno per evitare potenziali problemi di import di beni così necessari per altre industrie. Un piano triennale di investimenti da 50 miliardi, all’interno del più ampio pacchetto da 2,25 trilioni di dollari previsto da Biden, è in fase di discussione e Intel, nota azienda americana di beni elettronici, ha prontamente pianificato un rimedio a future potenziali difficoltà di questo tipo varando un piano da 20 miliardi di dollari volto proprio a costruire una fonderia di chip negli Stati Uniti.

Da un punto di vista finanziario, ciò che può interessare all’investitore è come poter sfruttare questa enorme domanda di chip puntando sulle aziende maggiormente coinvolte. Nel mercato dei certificati in Italia, proprio per permettere l’investimento su tale segmento che al momento presenta ottime opportunità, l’emittente Vontobel ha emesso un prodotto in grado di rispondere a queste esigenze. Ci riferiamo al Cash Collect Memory, identificabile tramite codice isin DE000VQ6EBL8, scritto strategicamente su un basket composto da Intel, Taiwan Semiconductor e Micron Technology.

La struttura prevede il pagamento di coupon su base mensile e con effetto memoria dello 0,93% del valore nominale nel caso in cui tutti i titoli rilevino al di sopra del trigger cedolare, fissato al 70% dei prezzi strike. A partire da gennaio 2022 inoltre l’emittente ha introdotto l’opzione autocall, ovvero se tutti i sottostanti saranno al di sopra dei prezzi fissati all’emissione, il certificato rimborserà anticipatamente il valore nominale maggiorato del coupon periodico previsto, rendendo così particolarmente vantaggioso un potenziale acquisto sotto la pari. La barriera del capitale, aspetto di fondamentale importanza per i prodotti strutturati, è posta al 70% pertanto, discese di entità minore del 30% dai prezzi strike, proteggeranno l’investimento sul certificato a scadenza, prevista il 17 aprile 2023.

La struttura ad oggi presenta un’ottima opportunità sotto il profilo rischio rendimento, sia per la capacità di pagare quasi un 12% annuo sia per il contesto positivo per i sottostanti componenti il basket. Tale certificato si acquista oggi al prezzo lettera di 99 euro. 

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it

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