Capitale protetto su beni rifugio

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 25/03/2020 12:05

Dopo i forti sell-off di queste ultime settimane, la liquidità degli investitori si sta spostando su asset risk-off per bilanciare le esposizioni su azionario e obbligazionario.

Le discese record dei mercati globali hanno generato nelle ultime due settimane un fenomeno di panic selling, in cui tutti coloro che avevano posizioni importanti hanno liquidato parte dei loro portafogli, comprese le asset class più difensive al fine di rispondere ad immediate esigenze di liquidità. Sembrerebbe ora il momento di comprare azionario e obbligazionario a prezzi bassi rispetto alle quotazioni degli ultimi anni ma la paura che questa pandemia possa influenzare pesantemente l’economia reale spinge a ribilanciare i propri portafogli spingendo quindi all’acquisto di beni rifugio, in particolare quello per eccellenza, l’oro, evitando che il cosiddetto tail risk, del quale tutti gli asset ‘risk on’ soffrono particolarmente, possa inficiare pesantemente sulle performance dei propri investimenti.

A spingere al rialzo le quotazioni ci sono inoltre le politiche monetarie espansive delle banche centrali volte a fronteggiare l’emergenza sui mercati che prevedono un piano di acquisti di migliaia di miliardi di dollari al fine di evitare default di massa e portare il tasso di inflazione ai livelli target, livelli al momento ben al di sotto di quanto previsto.

Tra gli strumenti finanziari accessibili al retail che permettono di investire sull’oro senza mettere a rischio il capitale, si segnala un nuovo certificato di Credit Suisse, denominato Shark Rebate. Identificato da codice Isin XS1973500322 , il certificato denominato in dollari permette di partecipare linearmente al rialzo del metallo giallo fino ad un tetto posto al 120% dello strike price fissato all’emissione del prodotto a 1641 dollari l’oncia. Al di sopra di tale livello, il prodotto non partecipa più al rialzo ma paga un coupon del 5% sul valore nominale di 100 dollari a scadenza prevista per il 11/3/2024. A rendere particolarmente vantaggioso questo certificato, oltre alle attuali condizioni finanziarie e macroeconomiche, è il prezzo di 88 dollari, ben al di sotto del valore di rimborso garantito a scadenza di 100 dollari.

Pertanto, nella peggiore delle ipotesi il rendimento del prodotto, dato il capitale investito, ammonterà al 13,25% (a/a 3,31%). Fino al prezzo di 1929 dollari l’oncia, il certificato corrisponderà invece un rendimento massimo del 36% (a/a 9%), dipendente dalla crescita del prezzo dell’oro. Oltre tale livello, il rimborso sarà fisso di 105 dollari, come previsto dalla struttura, permettendo di ottenere un rendimento del 19,3% (a/a 4,82%).

Per gli investitori avversi al rischio, il certificato presenta un’ottima opportunità in un mondo a tassi zero.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it

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