Il nuovo Fixed Cash Collect strutturato dalla new entry del segmento italiano dei certificati garantisce elevata protezione del capitale e premi annui superiori al 9%
Settimana relativamente tranquilla sui mercati finanziari, con il FTSE Mib, principale indice azionario italiano, riportatosi a piccoli passi al di sopra dei 24.500 mila punti, nonostante il recente dividend day che ha visto 60 titoli quotati su MTA staccare dividendo (tra gli altri Intesa, Eni, Unipol, Italgas ed Azimut). Nonostante il trend rialzista di breve termine, andando ad allargare la prospettiva di lettura dei grafici, notiamo invece che il movimento di medio periodo è sostanzialmente laterale, con l’indice che ha trattato per buona parte degli ultimi tre mesi tra i 23.000 ed i 25.000 punti, senza mostrare una chiara direzionalità.
Sono queste le condizioni nelle quali strumenti come i certificati di investimento trovano la loro massima esaltazione, coniugando protezione del capitale, anche elevata, con rendimenti garantiti dallo stacco di cedole periodiche. Tra le emissioni più recenti spicca senz’altro un Fixed Cash Collect (ISIN IT0006750852) emesso da Marex Financial, istituzione finanziaria operante sul segmento italiano dei certificati solamente da poche settimane ma che già si è messa in luce sul mercato, grazie alla consolidata esperienza nel settore del suo team. Marex è attualmente presente in 21 paesi e tre continenti con oltre 1.100 dipendenti, con una solidità finanziaria denotabile dal rating BBB (investment grade) assegnato da S&P Global Ratings ed un CET1 Ratio che si attesta al di sopra del 20% (il requisito minimo dettato dal Comitato di Basilea è pari al 7%).
Il prodotto spicca per la sua componente fortemente difensiva, presentando una barriera capitale fissata al 50% dei prezzi di riferimento iniziali e premi incondizionati pari al 2,313% trimestrale (9,25% p.a.) che garantiscono un rendimento molto ben proporzionato al rischio. Il certificato è scritto su un basket tutto italiano composto dai titoli Enel (barriera fissata a 3,06 euro), Banco BPM (barriera a quota 1,554 euro) ed Unicredit (knock-out fissato a 5,18 euro). La durata del prodotto è di 2 anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 23 febbraio 2023 e per le successive date a cadenza trimestrale, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 1.000 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 95% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable è fisso).
Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 23 maggio 2024, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari al 2,313%, qualora Enel, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 99,25% dello strike price) non perda un ulteriore -50% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata partire dallo strike price. C’è peraltro da osservare che la presenza di cedole incondizionate fa sì che il downside dello strumento sia notevolmente attutito, con una performance negativa in caso di un -50% di Enel limitata ad un -31,98% a scadenza e in caso di un -70% limitata ad un -51,8% a scadenza.
Il certificato è esposto ad un prezzo lettera vicino alla parità, con un rendimento complessivo ottenibile dall’investitore pari ad oltre il 18% (9,1% circa su base annua), in caso di mantenimento della barriera a scadenza.
Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
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